Pacchi spesa per ora a 64 famiglie 

Iniziata la distribuzione. L’assessora Furlani: «Abbiamo spuntato prezzi convenienti e quantità maggiori di cibo»  Si presuppone che gli effetti negativi si facciano sentire presto su un maggior numero di residenti. Aperto un conto



Laives. È iniziata ieri a Laives, la distribuzione dei pacchi spesa acquistati dal Comune attingendo al contributo di 95mila euro erogato dal Governo per coloro i quali, a causa dell'emergenza coronavirus, hanno perduto il lavoro e con esso, anche l'unica fonte di reddito per sopravvivere. Intanto sono 64 famiglie, ma è prevedibile che anche nei prossimi mesi, gli effetti negativi di questa emergenza sull'economia e sul mercato del lavoro, si faranno sentire in maniera pesante.

Diversamente da altre realtà, il Comune di Laives ha scelto di gestire questa operazione "in house", dall'acquisto dei generi alimentari fino alla distribuzione. Primo passo è stato quello della raccolta e verifica delle richieste di aiuto, in base alla quale sono risultate le 64 famiglie aventi diritto. "Secondo passo - ricordano l'assessora Claudia Furlani e Paolo Brunini, direttore dell'ufficio servizi - è stata l'indagine di mercato fra i vari supermercati locali. Hanno manifestato interesse il Poli edi via Kennedy a Laives e Lidl, a Bronzolo, che ringraziamo. Grazie alla trattativa, siamo riusciti ad ottenere prezzi decisamente convenienti, tradotti in quantità maggiori di prodotti da distribuire.

La prima spesa è di 20mila euro, soldi attinti dai 95mila dell'assegnazione statale. Ricordiamo, a proposito, che anche le donazioni che venono fatte sul conto corrente aperto dal Comune presso la Cassa rurale di Laives, finiscono nello stesso fondo di solidarietà. L'Iban è il seguente: IT52 D081 1458 4800 0030 0266 019. Causale Covid-19. Comune di Laives, solidarietá alimentare.

Ieri le prime distribuzioni, che avvengono previa chiamata da parte del Comune alle famiglie interessate le quali vengono convocate presso la mensa scolastica, dove sono stati preparati i pacchi alimentari che valgono per un mese. La quantità di prodotti è notevole, tanto che per ritirarli è opportuno arrivare con un'automobile.

Se però non lo si può fare, nessun problema: un addetto comunale li porta direttamente a casa. Si tratta di prodotti che durano, come pasta, conserve, scatolame, carta igienica, detersivi, sapone, dentifricio, shampoo, latte, olio, zucchero e molto altro ancora, mentre il "fresco" (carne, frutta e verdura) viene consegnato in giornata.

Insieme, per chi ha bambini piccoli, anche pannolini, omogeneizzati eccetera. La quantità calcolata è sufficiente sicuramente per vivere decorosamente un intero mese, quantità che, ovviamente, vengono calcolate in base al numero di componenti della famiglia presa in considerazione.

Intanto sono stati spesi i primi ventimila euro ma l'operazione è destinata a continuare anche nei prossimi mesi, proprio perché potrà succedere che chi finora non ha i requisiti previsti per fare richiesta dato che gode ancora di qualche introito, strada facendo potrebbe invece perdere il lavoro e trovarsi senza reddito. E avere bisogno di aiuto.

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