Il caso

Rifiuti, 40 multe in 3 mesi a Laives: «Ancora troppi incivili» 

L’assessore Borin ritiene che il giro di vite non abbia ancora sortito l’effetto voluto. Le sanzioni da 400 euro non hanno ancora indotto i i maleducati a cambiare atteggiamento



LAIVES. Più di 40 sanzioni per abbandono dei rifiuti da febbraio di quest’anno a oggi, sono un dato preoccupante perché conferma che il fenomeno, al di là della severità delle sanzioni applicate (arrivano fino a 400 euro ciascuna) a Laives fatica a diminuire. «Purtroppo questa è la realtà dei fatti - dice sconsolato anche Bruno Borin, assessore all’ambiente con delega per i rifiuti – e non si venga a dire che il Comune punta solo “a fare cassa” perché dopo anni durante i quali sono state fatte e ripetute tante informazioni, raccomandazioni e appelli al senso civico di ciascuno, è difficile pensare che vi sia ancora chi non sa come dovrebbe comportarsi. Anche per questo, come ha avuto modo di dichiarare il sindaco, le sanzioni, ancorchè salate, non verranno annullate».

Effettivamente sono ormai anni che l’amministrazione comunale di Laives lancia appelli contro l’abitudine di abbandonare i rifiuti dove capita: accanto alle isole per la raccolta, ma anche gettandoli lungo le rampe di strade secondarie, confidando nel fatto che essendo deserte non vede nessuno. Difficile anche capire il motivo di questi comportamenti se non con il fatto che chi getta rifiuti dove capita, lo faccia nella convinzione che così paga meno in bolletta dato che a Laives il calcolo viene fatto in base al peso conferito presso i sistemi di raccolta. In realtà, la bolletta è composta anche da una quota base di allacciamento al servizio, che si paga comunque, a prescindere dal peso conferito.

E se proprio non interessa la salvaguardia e il decoro dell’ambiente, c’è un altro aspetto da tenere presente: la pulizia straordinaria del territorio dai rifiuti abbandonati che viene fatta dagli operatori Seab, viene puntualmente conteggiata nei bilanci annuali che l’ente presenta al Comune di Laives e siccome il Comune a sua volta deve coprire i costi del servizio almeno al 90 per cento con le bollette che invia agli utenti (la scelta dell’amministrazione è quella del 100 per cento) queste spese straordinarie per la pulizia vanno inevitabilmente ad incidere sui costi di tutti a causa della maleducazione di pochi. Tanto per avere un’idea, l’anno passato questa pulizia extra da parte di Seab è costata circa 200mila euro in più rispetto al servizio normale, 200mila euro che il Comune ha “spalmato” sulle bollette inviate ai cittadini. «Abbiamo in programma anche nuove campagne di sensibilizzazione sul tema – conclude l’assessore Borin – fermate intanto dalla pandemia e intanto metteremo cartelli informativi presso le isole ecologiche. In seguito potenzieremo anche controlli e videosorveglianza».













Altre notizie

Attualità