La storia

Sos Ucraina, la giovane mamma raccoglie gli aiuti nel suo ufficio 

A Laives Tatiana Delli Zotti mette a disposizione l’agenzia immobiliare del padre Marco, ex assessore comunale. «Siamo pronti per il secondo carico da spedire»



LAIVES. La solidarietà verso le popolazioni ucraine in fuga dalla guerra è fatta di mille “rivoli”, spesso spontanei, dettati esclusivamente dall’impressione che trasmettono le immagini terribili che arrivano da quella terra martoriata, con donne, bambini e anziani allo stremo in mezzo al freddo e alle bombe che abbisognano di tutto.

A Laives, un riferimento ufficiale per la raccolta di aiuti non c’era e così, dice Tatiana Delli Zotti, giovanissima mamma che lavora nell’agenzia immobiliare “EffeCi”, del padre Marco (che è molto conosciuto a Laives avendo ricoperto, in passato, anche ruoli nell’amministrazione comunale, essendo stato assessore), «ho cercato in Internet a chi si poteva fare riferimento. Risultava solo Bolzano e così ho chiamato un’associazione del capoluogo per accordarmi sull’invio degli aiuto e quindi, attraverso il passaparola e i social, abbiamo iniziato la raccolta. Qui a Laives il contatto è con Sonia Shniyck e la risposta da parte della comunità locale è stata splendida, tanto che stiamo preparando un secondo carico da portare in piazza Nicoletti a Bolzano, dove avviene la raccolta generale».

Tatiana ha quindi convinto i genitori a mettere a disposizione un locale dell’agenzia di via Kennedy a Laives come magazzino provvisorio per lo stoccaggio de materiali che arrivano e che poi vengono trasferiti al centro raccolta di Bolzano. «Arriva veramente tanta gente - sottolinea la promotrice dell’iniziativa di solidarietà – e tutti sono contenti di poter contribuire alla campagna di aiuti per i profughi ucraini. Ho anche contattato il sindaco Bianchi il quale mi ha garantito che, in caso di bisogno, l’amministrazione comunale metterebbe a disposizione dei gazebo».

Durante questa particolare esperienza, che Tatiana Delli Zotti porta avanti parallelamente al suo lavoro in agenzia immobiliare, la giovane volenterosa ha avuto anche modo di vedere la differenza di approccio nella solidarietà fra donne e uomini. «In effetti - afferma – sono in maggioranza donne e anche anziane, che portano materiali e aiuti. Le donne in particolare, dimostrano di sapere che cosa serva veramente ad una famiglia in fuga con bambini piccoli, che ha dovuto abbandonare tutto quello che aveva. Diversamente dagli uomini, che portano vestiti e scarpe, le donne prima di tutto pensano agli omogeneizzati, ai pannolini e a tutti questi prodotti necessari quando si hanno figli piccoli. A proposito, confermo anch’io che non servono vestiti o scarpe, ma piuttosto prodotti alimentari a lunga conservazione, come pasta, legumi, biscotti, carne in scatola, marmellate ecc. Adesso quindi siamo pronti per il secondo carico da portare a Bolzano».

 













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