il caso

Super Imi, a Laives  «colpiti» 623 proprietari 

Il giro di vite. Stangata per coloro che lasciano gli alloggi sfitti alterando gli equilibri di mercato La cittadina della Bassa - complice l’arrivo di molti bolzanini - ha «fame» di appartamenti liberi 



LAIVES. Laives rientra nell’elenco provinciale dei Comuni “con esigenza abitativa” e questo comporta la necessità (indicata dalla Provincia) di aumentare la pressione dell’Imi sugli alloggi che risultino sfitti da più di un anno (per questo chiamata super Imi) scegliendo fra un minimo del 2,5 per cento ad un massimo di 3,5 per cento. Secondo gli ultimi dati disponibili, questi alloggi sarebbero almeno 623, mentre nel 2014 risultavano essere 558. «La nostra scelta – anticipa il sindaco Christian Bianchi – è quella di applicare il 2,5 per cento, con un extra-gettito che contribuirà a contenere invece l’Imi per tutti e in particolare per chi affitta a canone concordato». Questa decisione va ratificata entro il prossimo mese di gennaio e quindi, verrà portata durante la discussione del bilancio di previsione 2023, in programma a fine dicembre.

In consiglio comunale a Laives comunque se ne è già parlato in previsione della scelta da operare e già erano emerse alcune considerazioni. Praticamente tutti i consiglieri erano d’accordo sulla necessità di convincere i proprietari di alloggi sfitti da almeno un anno, ad affittarli, così da ridurre la tensione abitativa. Però, a fronte di questo - hanno spiegato più d’uno in aula – la Provincia dovrebbe introdurre dei meccanismi a garanzia di chi affitta. «Succede infatti che chi decida di affittare un alloggio, quando poi ritiene di averlo indietro, se non c’è un accordo con l’inquilino, inizia una trafila laboriosa e costosa e c’è anche chi restituisce l’alloggio al legittimo proprietario in condizioni precarie. Sono questi i principali nodi che non incoraggiano certo i proprietari di alloggi ad affittarli e, con ogni probabilità, neppure l’aumento dell’Imi li indurrà a farlo».

In merito un gruppo di consiglieri di minoranza (ma anche i consiglieri Elda Paolazzi e Maurizio Gravina, della coalizione di maggioranza) avevano presentato una serie di osservazioni rispetto alla delibera provinciale sottolineando che già si registra un aumento dell’Imi per gli alloggi sfitti da almeno un anno ma, nonostante questo, «il nostro Comune compare ancora nella lista dei comuni con esigenza abitativa e con una disponibilità di immobili decisamente troppo limitata rispetto alle esigenze. Dall’analisi del valore medio di locazione al metro quadrato, risulta che a Laives ammonta a 9,8 euro, contro il valore medio provinciale che è di 6,15 euro. Idem per gli affitti, che a laives sono il 59,35 per cento più alti rispetto alla media provinciale». Da qui la conclusione che «risulta da questi dati evidente che la sola leva fiscale applicata secondo le norme vigenti, non abbia portato a Laives alcun beneficio in termini di aumento di immobili disponibili».

 













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