Un bacino di contenimento per evitare frane a Pineta 

Il precedente a luglio. C’era stata una colata di 15 mila metri cubi di fango misto a sassi Seppi: «Per i tecnici serve un invaso ancora più capiente. A breve un incontro in Provincia»


Bruno Canali


Laives. Quando si era "presentato", a fine luglio, il nuovo torrente alle spalle di pineta, lo aveva fatto in maniera drammatica: una colata di 15mila metri cubi di fango e sassi che aveva raggiunto la periferia nord dell'abitato, con il rischio di una esondazione lungo le strade. lo stesso torrentello, più a monte, aveva anche distrutto un tratto di strada che collega un maso della zona di la costa-seit, isolandolo per qualche ora. fino a quel momento, il torrente ufficiale che scende da quel versante era il rio dolce, che negli anni non aveva mai creato particolari problemi. quello che si è manifestato quest'estate è quindi una novità assoluta, della quale però, d'ora in poi, quando dovesse piovere abbondantemente, come è stato a fine luglio, bisognerà tenere conto e avere timore vista la premessa.

Infatti, il vice sindaco di laives, nelle settimane successive all'evento si era messo in contatto con l'ufficio bacini montani della provincia e con il presidente kompatscher per chiedere interventi. «l'incontro era saltato - ricorda il vice sindaco giovanni seppi - perché la situazione di emergenza nella quale si trovava la nostra provincia, aveva richiamato i tecnici altrove. la volontà comunque rimane quella di intervenire a monte di pineta, costruendo un grande bacino di contenimento ancora più in sù della grande griglia che si trova nell'alveo del rio dolce, più o meno nei paraggi del serbatoio idrico di pineta. per i tecnici occorre costruire un invaso ancora più capiente nei pressi del punto dove il nuovo torrente nato quest'estate con le abbondanti piogge, si è incontrato con il corso del rio dolce, sotto la parete porfirica "rotwand". occorre infatti fermare lì eventuali colate di materiali a monte dell’abitato, prima che possano raggiungere la griglia che si trova davanti alle prime case di pineta. quest'estate, in occasione della piena, abbiamo visto che il bacino esistente non è sufficiente e solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco e degli escavatori di alcune ditte locali, ha scongiurato che fango e sassi bloccassero il deflusso dell'acqua dentro il "tombone", cosa che avrebbe comportato l’esondazione lungo le strade di pineta, con le conseguenze che possiamo immaginare. serve quindi un grande invaso di contenimento più a monte, nella valletta da dove i due torrenti scendono in direzione di pineta, proprio per fermare lassù eventuali colate di materiali, impedendo che arrivino fino alle porte di pineta. per questo intervento avremo certamente il sostegno dell'ufficio bacini montani della povincia, come è stato per la pulizia dell'alveo del rio dolce quest'estate dopo la pericolosa piena». su questo sono in sintonia anche i rappresentanti del comitato civico di pineta: «effettivamente - dice franco magagna - abbiamo visto, in seguito alla piena del rio dolce di fine luglio, che il bacino a valle, quello davanti alle case di pineta, con la griglia "a pettine" dove poi le acque si immergono in un "tombone" che attraversa l'abitato, non è sufficiente a garantire assoluta sicurezza nel caso di piene eccezionAli. occorre dunque realizzare un grande bacino di contenimento più a monte, vicino al luogo da dove i materiali trasportati a valle, si erano staccati. l'auspicio è che chi di dovere pianifichi quanto prima questo intervento».

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