Lavoro: calo del 5,5% tra novembre e aprile in Alto Adige: dato mai visto prima
Achammer: "Non deve esserci una generazione lockdown". Il calo ha riguardato soprattutto i contratti stagionali
BOLZANO. Il risultato dell'ultimo semestre per quanto riguarda il mercato del lavoro in Alto Adige è negativo, ma si registra un trend di crescita a partire dal mese di aprile 2021, con un costante e rapido aumento dei rapporti di lavoro e dell'attivazione di nuovi contratti.
Lo hanno riferito, in conferenza stampa, l'assessore provinciale Philipp Achammer e il direttore della Ripartizione lavoro Stefan Luther.
"Il mercato del lavoro altoatesino tra novembre 2020 e aprile 2021 ha conosciuto un calo occupazionale come non lo si era visto da decenni, che ha toccato il -5,5%, rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente", ha riferito Achammer.
Il calo ha interessato soprattutto i contratti precari, a tempo determinato e stagionali, in ragione del venire meno della stagione turistica invernale.
Per quanto riguarda, invece, i contratti a tempo indeterminato, sono state attivate le misure statali della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti.
"Dobbiamo far incontrare la domanda con l'offerta, cercando di creare opportunità e di appianare gli ostacoli. Ritengo molto importante che venga posta maggiore attenzione su precisi target: i più giovani, le donne e le persone con background migratorio", ha spiegato l'assessore Achammer, che ha affermato che "non deve esserci una generazione lockdown".