IL CASO

Manifesto choc, la procura chiede il rinvio a giudizio per Eva Klotz

Un anno fa la locandina con l’immagine di un cadavere e la scritta "Il medico non sapeva il tedesco"



BOLZANO. Un anno fa la Sued-Tiroler Freiheit aveva affisso in Alto Adige il manifesto choc di un cadavere con la scritta "Il medico non sapeva il tedesco", ora la procura di Bolzano ha chiesto il rinvio a giudizio per la fondatrice del partito Eva Klotz e altri tre esponenti. Lo comunica la Sued-Tiroler Freiheit in una nota, affermando che "l'aula di tribunale è il luogo giusto per ribadire il diretto dell'uso della madrelingua".

Il partito ribadisce che il manifesto non metteva in discussione le competenze professionali dei medici italiani, ma il diretto del paziente di comunicare nella sua lingua. "Se il ministero della salute vede nell'iscrizione di medici tedeschi un pericolo, allora questo significa che i sudtirolesi sono cittadini di serie B. Questo è palese razzismo e di certo non il manifesto della Sued-Tiroler Freiheit", si legge nella nota. 













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