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Manodopera qualificata: in Alto Adige entro dieci anni mancheranno migliaia di lavoratori

Achammer: dobbiamo diventare “a great place to work”. Ebner: possiamo migliorare su molti punti 



BOLZANO. Per contrastare attivamente la carenza di manodopera in Alto Adige, nel 2019 è stato avviato il processo strategico "Attrattività del posto di lavoro in Alto Adige" sotto la guida del Dipartimento dell'assessore provinciale Philipp Achammer e della Camera di commercio di Bolzano, insieme ad Eurac e sulla base del documento strategico "Politiche attive del lavoro".

Oggi 19 novembre ha avuto luogo l'evento di chiusura della serie di eventi, in cui le iniziative e le proposte elaborate dai workshop degli stakeholder sono state presentate e discusse con i rappresentanti delle parti sociali e delle associazioni di categoria.

Attualmente non c'è una diffusa carenza di manodopera in Alto Adige ma in vista del cambiamento demografico, la carenza di manodopera diventerà più acuta in futuro.

Entro il 2031, l'Ufficio provinciale Osservazione mercato del lavoro prevede una carenza di manodopera tra 27.000 e 46.000 persone.

L'assessore provinciale Achammer vede quindi la necessità di agire: "Se c'è una carenza di manodopera, questo minaccia la nostra crescita economica e la prosperità che abbiamo raggiunto a lungo termine. La carenza di manodopera è quindi una delle maggiori sfide per il nostro futuro, indipendentemente dalla pandemia".

Per contrastare ciò, oltre alla formazione e all'orientamento, ci sono tre fattori decisivi da affrontare: "Dobbiamo creare condizioni quadro per un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, attivare il potenziale di forza lavoro esistente in Alto Adige e, allo stesso tempo, lavorare per diventare un "Great Place to Work".

A tal fine è necessario sviluppare un pacchetto complessivo per far arrivare in provincia manodopera qualificata, considerando anche il ritorno dei lavoratori qualificati altoatesini dall'estero.

Anche il presidente della Camera di Commercio Michl Ebner segue la stessa linea: "Obiettivamente, non diventeremo il miglior posto di lavoro del mondo, ma possiamo migliorare su molti punti. Se riusciamo a diventare un luogo di lavoro desiderabile per le persone, allora avremo raggiunto un grande risultato", si legge in una nota. 













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