Commercio

A Merano svendite sotto le aspettative: pesano carovita e incertezze

Tra i negozianti serpeggia una certa delusione per gli affari estivi: «Le bollette e la crisi preoccupano sia gli italiani che i turisti tedeschi. E anche il gran caldo ha fatto il suo tenendo tanti clienti lontani dagli esercizi»



MERANO. Il caldo torrido delle ultime settimane combinato al carovita ha "frenato" i saldi estivi. In città, pur in presenza di un buon numero di turisti, i commercianti in genere non sono contenti. Non mancano tuttavia alcune opinioni positive su queste svendite arrivate dopo l’onda lunga della ripresa post pandemia.

Bollette astronomiche.

Se il Covid fa un po’ meno paura, quello che ha rallentato gli acquisti è stata soprattutto l’incertezza economica. È il parere di Joachim Ellmenreich, fiduciario meranese dell'Unione commercio. «Il periodo dei saldi non ha portato ai risultati che ci attendevamo: il grande caldo ha frenato gli acquisti nella maggior parte dei negozi cittadini. Ma sono state le bollette astronomiche a far lievitare i costi della merce e non è finita qui: nel 2023 la stessa borsa classica costerà al rivenditore molto più che quest’anno, quindi sui prodotti continuativi si possono prevedere sconti minimi o prossimi allo zero. Io sono sempre stato contrario ai saldi: sono inflazionati fin troppo visto che in pratica ogni settimana vi sono iniziative di promozione delle merce».

I condizionamenti.

Il giro nei negozi meranesi che abbiamo compiuto porta ad una conferma che le cose non sono andate come i commercianti si attendevano. Barbara ed Anna Leuzzi della boutique Chariot (in via Portici) ammettono che «il gran caldo ha pesantemente condizionato il periodo dedicato alle svendite estive. Al pomeriggio in particolare potevamo anche chiudere visto che l'aria era praticamente irrespirabile. Ora va un po' meglio ma oramai il periodo delle svendite è terminato. Non resta che attendere l'autunno con la presenza degli ospiti tedeschi che dovrebbero consentire quella ripresa, aspettata da tutti, dopo il periodo della pandemia».

Poco distante, in piazza della Rena, c'è la boutique Jaguar, abbigliamento femminile. Dice la titolare Alexandra Baumgartner: «D'accordo il caldo asfissiante ma c'è il problema di fondo che anche il turismo di Merano sta cambiando le sue abitudini. Parliamo dell'ospite germanico che c'è in città: ha lo zaino in spalla oppure si muove in bicicletta. Se si ferma in un locale beve una bibita e si mangia un panino che s'è portato appresso dall'albergo. I saldi hanno confermato questa tendenza al risparmio, dovuta a mio parere anche alla crisi finanziaria che preoccupa sia gli italiani che soprattutto i germanici».

«C’era chi chiedeva sconti sugli sconti».

Stesso concetto ribadito anche da Samanta Cavalli e da Roberta Silvestri che lavorano presso il negozio Mia Lingerie di piazza delle Rena: «Quello di luglio è stato un mese da dimenticare. Lo stesso vale per la prima parte di agosto. Guardando e confrontando gli affari dello scorso anno, c'è da mettersi le mani nei capelli. I saldi sono stati una delusione. C'è anche gente che ha chiesto un ulteriore sconto rispetto a quello che veniva offerto. La situazione dei rincari delle bollette è diventata per tutti, italiani e tedeschi, davvero una sorta di incubo e la situazione è destinata purtroppo a peggiorare anche nelle prossime settimane». Lamentele a non finire, dunque.

Qualche voce fuori dal coro comunque c’è e una è quella che viene dal negozio di calzature Caligula di via Portici. Dicono i proprietari, i coniugi Dietmar e Monika Pircher: «Da noi i saldi sono andati bene. Sarà per il tipo di merce, ed anche per il tipo di clientela che viene in negozio. Non possiamo che essere soddisfatti. Il lavoro non è mai mancato neppure nei giorni di gran caldo, per fortuna. Il discorso del rincaro delle bollette si fa indubbiamente sentire sia nella clientela locale che fra i turisti. C'è un po' di attenzione in più nel fare gli acquisti ma poi, almeno finora, tutti hanno comperato ciò che avevano visto in negozio». E.D.













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