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Al Pronto soccorso del Tappeiner quasi un’aggressione al giorno 

Il fenomeno. Nel 2021 contati 27 casi al mese di situazioni potenzialmente pericolose, nel 2017 erano 13 Gli autori il più delle volte sono persone ai margini della società. Incidono l’abuso di alcol e il consumo di droghe


Simone Facchini


MERANO. Nell’ultimo quadriennio - con la lunga parentesi Covid a fare da spartiacque - sono un migliaio i casi di aggressione al Pronto soccorso dell’ospedale Tappeiner. Ma se nel 2017 si parlava di 13 casi di media al mese, nel 2021 sono diventati 27. Raddoppiati. Poco meno di un episodio al giorno in cui - così viene codificato un episodio di aggressione - si creano situazioni potenzialmente pericolose per l’incolumità del personale o degli altri pazienti, per le quali viene richiesto l’intervento della vigilanza (interna o esterna) e nelle situazioni più estreme delle forze dell’ordine. «E non contiamo tutte le circostanze in cui medici e infermieri subiscono ingiurie e offese»: Frank Blumtritt, dirigente coordinatore tecnico-sanitario, non si nasconde dietro a un dito. «Salgono, nello stesso periodo preso in considerazione, gli interventi di carabinieri e polizia, da 7 a 9 al mese».

A cementare le statistiche, i casi di cronaca recente più eclatanti. Un giovane nordafricano, ferito da un coltello dopo una lite al parco Sissi, che dà in escandescenze fino ad essere arrestato. Pochi giorni dopo un 44enne residente in città, alterato dall’alcol, reagisce a un carabiniere procurandogli lesioni a una spalla. «La situazione è questa - conferma Blumtritt - ma non è un problema specifico del Tappeiner, fotografa un fenomeno che si verifica un po’ ovunque a livello nazionale». Ma chi sono gli autori di queste aggressioni? «Non si può generalizzare, ma in buona parte dei casi si tratta di persone che vivono ai margini della società, e spesso con disagi di natura psichica. Il background migratorio, con tutte le connesse difficoltà di integrazione, è un elemento diffuso. Le conseguenze del lockdown sul piano sociale si fanno sentire anche in questo senso. L’abuso di alcol, o il consumo di sostanze stupefacenti, non fa che acuire il problema: in questi casi che spesso riguardano giovanissimi, i pazienti vengono sedati e le fasi del risveglio sono delicate». Non da ultimo perché intervengono diversi fattori: il Pronto soccorso diventa il fulcro di decisioni che riguardano la sfera clinica - con l’intervento di medici specialisti -, quella sociale, quella giuridica. «E il personale che si trova coinvolto deve impegnarsi a garantire la sicurezza propria, quella del paziente stesso, e naturalmente quella degli altri pazienti».

Security.

Il posto di polizia al Tappeiner è sparito già da qualche anno. Al momento, al Pronto soccorso opera una ronda di vigilanza esterna. All’interno c’è un servizio di vigilanza che però deve coprire l’intera struttura. L’Azienda sanitaria ha indetto un bando per introdurre un sistema di security h24 in pianta stabile.

 













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