Anziano rapinato al bancomat 

In pieno centro. Un uomo è stato avvicinato e derubato della somma appena prelevata sotto la minaccia di un’aggressione col coltello Arrestato un 29enne. Le aggravanti dell’età della vittima e del luogo del «colpo» potrebbero portare ad una condanna fino a 20 anni di carcere



Merano. È stato arrestato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Merano il 29enne che l’altro pomeriggio ha rapinato un anziano in pieno centro, a un bancomat. Grande lo spavento per il malcapitato, trovatosi di fronte a un malintenzionato dopo aver prelevato denaro allo sportello. Ma l’intervento dei militari si è rivelato per lui provvidenziale, tanto da potersi veder restituire la somma che il rapinatore gli aveva estorto.

La rapina al bancomat.

È un normale pomeriggio, nel centro cittadino. Gente indaffarata percorre le strade, altri passeggiano tranquillamente. Un uomo anziano deve prelevare del denaro: si avvicina allo sportello, fa tutte le operazioni necessarie, prende dal distributore le banconote. Ma non si è accorto che alle sue spalle c’è qualcuno con intenzioni tutt’altro che oneste.

Il rapinatore non perde tempo. Si avvicina al povero malcapitato tenendo una mano in tasca. In fondo siamo in centro, sotto gli occhi dei passanti. Se dalla tasca estraesse un’arma da puntare contro la vittima qualcuno se ne accorgerebbe. Intima all’anziano di consegnargli la somma appena prelevata, altrimenti lo colpirà col coltello nascosto negli indumenti. Che nella tasca ci sia davvero, un coltello, al bersaglio delle sue attenzioni importa poco. Mettersi a gridare, attirare gli sguardi dei passanti? Troppo rischioso. Fa come il rapinatore gli ha detto, senza fiatare, il cuore in gola per le possibili conseguenze di un diniego.

La fuga e le ricerche.

Strappato di mano all’anziano il denaro, il malfattore si dà alla fuga a piedi, cercando di allontanarsi il più possibile dal luogo della rapina. Ma l’anziano si riprende dallo spavento e chiede aiuto. Difficile dare un’età a qualcuno che si è a malapena guardato, lo sguardo annebbiato dalla paura di un’aggressione insostenibile per un fisico provato dagli anni, così l’anziano descrive un ragazzo sui vent’anni. Le ricerche scattano subito, i carabinieri si lanciano all’inseguimento del rapinatore.

Non passa molto tempo prima che una gazzella del pronto intervento della compagnia meranese individui un giovane corrispondente alla descrizione fornita dalla vittima. È lui, il rapinatore. I militari lo fermano.

Da 7 a 20 anni di reclusione.

Si tratta di un ventinovenne di origini pugliesi che i carabinieri conoscono già, trattandosi di una persona nota per reati contro la persona e il patrimonio. Ha ancora il denaro addosso, ma del coltello con cui aveva minacciato di aggredire l’anziano non c’è traccia. Probabilmente – dicono i carabinieri in una nota diffusa ieri – in realtà non lo aveva nemmeno, anche se questo ha scarsa rilevanza penale di fronte a una minaccia reale. Arrestato per rapina pluriaggravata, il giovane è condotto nel carcere di Bolzano, a disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo.

Con grande sollievo da parte del nonnino, il denaro recuperato dai carabinieri gli viene subito restituito. Per l’uomo, fortunatamente, solo un grande spavento.

Determinante senza dubbio la velocità dell’intervento e la perfetta catena informativa tra la vittima, il numero unico europeo di pronto intervento 112, la centrale operativa dei carabinieri di Merano e, infine, le pattuglie sul territorio, capaci di muoversi rapidamente e di risolvere il caso con prontezza.

Problematica è invece la posizione dell’indagato, che ora rischia da sette a venti anni di reclusione avendo collezionato almeno due aggravanti nel reato di rapina per aver commesso il fatto nei pressi di uno sportello automatico e per aver aggredito un over 65. S.M.













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