Il caso

Balconi a pezzi e proteste a Merano: l’Ipes corre ai ripari 

Primi interventi al civico 119 di via Manzoni dopo la denuncia degli inquilini sullo stato di degrado dello stabile: sopralluoghi nelle abitazioni e alcuni lavori, anche nelle parti comuni 



MERANO. A seguito della segnalazione da parte degli inquilini Ipes di via Manzoni 119 che avevano denunciato la caduta di calcinacci dal tetto dell'edificio e una situazione precaria su alcuni balconi, immediata la reazione dei vertici dell'istituto che a nome della sua presidente Francesca Tosolini in una nota spiega: «Dopo le segnalazioni, abbiamo immediatamente accolto l'appello degli inquilini di via Manzoni 119 effettuando un sopralluogo insieme ai direttori dei centri servizi all'inquilinato e ai direttori tecnici per verificare di persona le condizioni del complesso edilizio».

Erano stati alcuni inquilini Ipes a lamentare nei giorni scorsi una situazione di deterioramento delle parti comuni del palazzo di via Manzoni. Una presa di posizione alla quale l'istituto aveva immediatamente replicato con la disponibilità ad effettuare tutti i lavori di manutenzione necessari, spingendosi perfino a un intervento di isolazione termica per il quale sono stati preventivati 1,3 milioni. Lavori che, come in altri casi simili in provincia, erano stati però ritardati per via della presenza al civico 119 di due proprietari privati non disposti ad andare oltre ai normali lavori di messa in sicurezza. Almeno questi, dice l’Ipes, dovrebbero partire a breve.

Soddisfazione da parte degli inquilini che spiegano: «Appena la notizia è apparsa sulla stampa, abbiamo avuto risposte pratiche dall’Ipes che ci ha contattati ed effettuato una serie di sopralluoghi anche nelle nostre abitazioni, provvedendo a rimettere mano ad alcuni interventi effettuati precedentemente. Inoltre, abbiamo potuto notare che diversi operai hanno lavorato nelle parti comuni dalle quali precedentemente si erano staccati dei calcinacci. Non solo, abbiamo potuto spiegare nel dettaglio ai responsabili Ipes quali sono i problemi del palazzo, ricevendo di ritorno la promessa che i lavori saranno fatti. Peccato per i cappotti termici, sarebbero necessari visto il fatto che gli appartamenti in inverno sono molto freddi e non si riesce a riscaldarli. Speriamo che i due privati cambino idea», concludono alcuni inquilini.

E soddisfazione anche da parte di Tosolini: «Spesso sono le segnalazioni degli inquilini a permetterci di venire a conoscenza di certe situazioni e poter così approfondire le criticità e definire i possibili interventi. Chiunque può avanzare segnalazioni in qualsiasi momento. I nostri assistenti all'inquilinato sono sempre a disposizione per essere contattati. Il loro ruolo è centrale proprio in virtù di questo aspetto e teniamo a precisare che ciò esclude categoricamente la possibilità di perdita dell'alloggio. Compatibilmente con i mezzi a disposizione e i programmi approvati, Ipes è attivo costantemente per trovare una soluzione alle questioni sollevate, precisando che deve in primo luogo concentrarsi sugli aspetti fondamentali legati alla sicurezza e al benessere degli inquilini».

Quindi, è la stessa presidente ad invitare i cittadini a far pervenire all’Ipes senza alcun timore di ritorsione segnalazioni anche sulla qualità degli interventi effettuati, se non ritenuta adeguata. «Ipes deve garantire la sicurezza dagli edifici e questa è una prerogativa imprescindibile. Sul tema non si deve perdere tempo e ci si deve attivare immediatamente. Per questo riteniamo importante di un sistema di monitoraggio costante e determinante per avere sotto controllo i condomini dell'istituto che, ricordiamo, sono oltre 600 e sparsi su tutta la provincia», chiude Tosolini.

D'altro canto, si legge nella nota dell'istituto, è compito anche degli inquilini fare il possibile affinché un patrimonio pubblico come quello di Ipes possa essere mantenuto nel tempo. J.M.













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