Il aso

Caro energia, congelati 1,8 milioni per le associazioni di Merano

L'assessore comunale Nerio Zaccaria: «Entro metà giugno sapremo: per ora è l’unica strada». L'ex sindaco Paul Rösch: «Stupisce che, pur nella stessa condizione, Bolzano abbia reagito diversamente»


Massimiliano Bona


MERANO. Doccia fredda per le associazioni meranesi che nelle scorse ore hanno ricevuto una lettera nella quale il sindaco Dario Dal Medico e la sua vice Katharina Zeller comunicavano la mancata erogazione degli attesi contributi (in totale 1,8 milioni) per i problemi legati al caro energia.

«Siamo in attesa - spiega l’assessore Nerio Zaccaria - di una risposta dal Governo e dalla Provincia sul fatto di poter utilizzare l’avanzo di amministrazione. In questo momento quei soldi servono per fare fronte al caro energia. Ma i contributi, ci tengo a precisarlo, non sono cancellati ma solo congelati. Confidiamo di ottenere una risposta chiarificatrice entro la metà di giugno. Il problema riguarda tutti i Comuni non solo il nostro».

Crisi ambientale ed energetica stanno minando, con un potente effetto domino, aspetti che apparentemente paiono tra loro distanti. È di questi giorni la notizia dell’impossibilità di erogare contributi per le consuete attività culturali, sportive, sociali, giovanili. La causa? L’esplosiva impennata dei costi di approvvigionamento energetico. Conseguenza, per certi versi attesa, appunto delle crisi ambientale, climatica e geopolitica. Un’impennata che si è mangiata il tesoretto delle spese correnti. Un danno enorme per la vita sociale della città. Un elemento di crisi profonda per decine e decine di persone che lavorano in quegli ambiti.

«Nemmeno durante la pandemia avevamo preso una misura così drastica e drammatica. Anzi, eravamo riusciti ad attivare misure e risorse di sostegno», commenta l’ex sindaco Paul Rösch.

«Stupisce tuttavia che, pur nella stessa condizione, la città di Bolzano abbia reagito diversamente. Per il 2022 la Provincia ha previsto la possibilità di coprire le maggiori spese derivanti dall’esplosione dei costi energetici, e considerate spese una tantum, con una parte dell’avanzo di amministrazione disponibile destinato in realtà a investimenti. Il capoluogo ne ha approfittato, liberando così risorse utili e necessarie e, soprattutto, non andando a intaccare il capitolo delle contribuzioni alle associazioni. Vogliamo sperare che sindaco e giunta meranesi decidano di praticare la medesima via per il bene di tutto l’associazionismo».













Altre notizie

Assemblea

Amministrazione di sostegno: in Alto Adige 3.600 «fragili»

La direttrice Rigamonti: «Servono ulteriori finanziamenti provinciali per sostenere le associazioni e chi si rende disponibile ad aiutare gli altri». Il Tribunale di Bolzano conta più di 500 nuovi procedimenti l’anno 


Valeria Frangipane

Attualità