Cartelli coperti dagli Schützen Arriva la stangata dei vigili 

Il giro di vite. Il comandante Fabrizio Piras ha contestato la violazione dell’articolo 15 del Codice della Strada Controlli a tappeto a Merano e nei paesi limitrofi: «Già individuate almeno cinque violazioni». Indaga anche la Procura


MASSIMILIANO BONA


Merano. Rischia di costare cara agli Schützen l’ultima provocazione in materia di cartelli e toponomastica. Oltre all’inchiesta, con risvolti penali, aperta dalla Procura di Bolzano arriva adesso la stangata della polizia municipale di Merano. Il comandante Fabrizio Piras ha incaricato i suoi uomini di fare verifiche a tappeto nella città del Passirio e nei Comuni limitrofi per constatare eventuali violazioni. Poi, una volta accertate le infrazioni, scatteranno le multe di 41 euro a cartello, che moltiplicato per 600 potrebbero portare ad una sanzione complessiva, su scala provinciale, di poco meno di 25 mila euro.

La violazione dell’articolo 15 del Codice della Strada.

Ai cappelli piumati sarà stata contestata in particolare la violazione del comma b) dell’articolo 15 del Codice della Strada secondo il quale «Su tutte le strade e loro pertinenze è vietato danneggiare, spostare, rimuovere o imbrattare la segnaletica stradale ed ogni altro manufatto ad essa attinente».

Lo stesso articolo fissa, come detto, la relativa sanzione. «Chiunque viola uno dei divieti di cui al comma 1, lettere a), b) e g), è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 41 a euro 168». Ciò significa che il conto, almeno per il momento, è stato fatto prendendo a riferimento l’importo più basso.

Prime «prove» già allegate al fascicolo.

Agli agenti della polizia municipale di Merano non ci è voluto molto per individuare le prime cinque infrazioni. E lo stesso è accaduto anche per la val Venosta: da Laces fino al Comune di Castelbello.

«Doveroso il rispetto della legge».

Il comandante della polizia municipale di Merano sottolinea come, in ballo, ci sia esclusivamente il rispetto della legge, che deve valere per tutti.

«Il nostro compito - prosegue Piras - è quello di verificare se ci sono gli estremi per contestare una violazione ai sensi del Codice della Strada. E credo che, in questo caso specifico, ci siano tutti. Al di là di ogni valutazione politica – che non spetta certo a noi – la legge è la legge. Per ogni cartello la sanzione minima è nell’ordine di una quarantina di euro, con l’obbligo del ripristino della situazione originale».

Solo nella zona del Burgraviato sono state rilevate infrazioni anche a Merano, Scena e Marlengo. Più due in Venosta.

Le giustificazioni del comandante dei cappelli piumati.

«Da 97 anni la questione della toponomastica è irrisolta. Siamo su un'altalena, che è in movimento, ma non fa passi avanti», afferma in una nota il nuovo comandante degli Schützen altoatesini Jürgen Wirth Anderlan.

«In questa ferita aperta della nostra storia - prosegue - le associazioni turistiche e le aziende gettano sale utilizzando l'opera di Tolomei e le sue invenzioni pseudo italiane».

Gli Schützen ricordano che nell'ultimo secolo l'Alto Adige ha «vissuto una storia dolorosa, ma anche di successo con due guerre mondiali, la sottomissione, l'opzione, le bombe e le torture».

«Non è giusto, scrivono - gli Schützen - che per un eccesso di tolleranza verso un altro gruppo etnico e per la pacifica convivenza il gruppo linguistico tedesco debba accettare tutto».

Per adesso l’unico dato certo è che i cappelli piumati dovranno mettere mano al portafoglio per la (palese) violazione del Codice della Strada. E se gli altri comandi seguiranno l’esempio di Merano il conto sarà salato.

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