Comune

Costi dell’energia alle stelle: Merano salva hockey e nuoto 

Per la inhouse municipale bolletta raddoppiata: 500 mila euro in più per tenere a regime gli impianti di Meranarena, dal lido alla piscina coperta fino al ghiaccio ad agosto: «Sport e svago vanno garantiti, soprattutto ai più giovani»


Simone Facchini


MERANO. Il caro energia pesa come un macigno sui conti di Meranarena. La proiezione parla di costi raddoppiati: mezzo milione in più rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemia, punto di riferimento con gli impianti a regime. «Come amministrazione comunale, siamo davanti a un bivio. Guardando al lato economico, potremmo chiudere o limitare l’esercizio di alcune strutture. Dal lato sociale, spendere di più vuol dire garantire un servizio ai meranesi, e soprattutto ai più giovani, che praticano certi sport o cercano svago: dall’hockey al pattinaggio artistico fino al nuoto».

L’assessore allo sport e al bilancio, Nerio Zaccaria, opta per la seconda strada, «anche alla luce della situazione. Siamo reduci da lunghi lockdown che hanno rinchiuso tutti in casa, con tante conseguenze soprattutto fra i più giovani. Ritengo ragionevole, in questo momento, rinunciare a un investimento piuttosto che sottrarre una possibilità di praticare un’attività sportiva e di socializzare».

Sul tema, i Verdi hanno presentato un’interrogazione in cui si chiede conto dell’opportunità - a fronte dell’ondata di caldo, della siccità e dei costi per l’energia - di riattivare la pista ghiacciata già ad agosto. «In quel mese – spiega Zaccaria – iniziano l’attività l’hockey, con tutte le sue squadre giovanili, e il pattinaggio. Tantissimi bambini e bambine, tantissime ragazze e ragazzi. Negare il ghiaccio significherebbe negargli la pratica del loro sport. E della loro passione. È vero, ci costerà, ma pensiamo sia la scelta giusta».

I circa 500 mila euro in più per coprire le spese energetiche degli impianti sportivi saranno dunque coperti dal Comune. «In questa cifra, che rimane comunque una stima, rientrano le maggiorazioni di tutte le strutture di Meranarena», continua Zaccaria. «Per esempio il riscaldamento delle piscine del lido. In questo momento di temperature tropicali la spesa è vicina allo zero, ma a maggio serviva e probabilmente, quando magari verso fine agosto il caldo sarà meno intenso, servirà di nuovo. Guardiamo anche avanti, quando riaprirà la piscina coperta di via Palade, dove imparano a nuotare o fanno agonismo centinaia di giovani. Ribadisco: fin quando le nostre casse lo permetteranno, per noi la priorità e offrire la possibilità di praticare sport e di divertirsi». Per coprire le spese extra, il Comune potrà attingere dall’avanzo di amministrazione.

Allargando il focus, l’assessore rimarca quanto già detto, «il raddoppio delle spese di Meranarena per l’energia si specchia nell’aumento di quelle riguardanti le strutture comunali: rispetto ai 2,4 milioni canonici, per il 2022 ci aspettiamo una bolletta di 4,8 milioni».

Nel frattempo i vertici di Meranarena, surfando l’onda della crisi energetica ecercandosoluzioni, si è già attivata per calibrare nuovi investimenti. «Il presidente della inhouse Luca Bordato e la direttrice Sandra Zambianco, che abbiamo incontrato in questi giorni - conclude Zaccaria – stanno attuando progetti e studi per ridurre i costi energetici. Dalla sostituzione con lampade a led per illuminare gli impianti, alla possibilità di installare pannelli fotovoltaici».













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