Elementari Deflorian, 50 bimbi in quarantena
I provvedimenti anti-contagio. La sospensione delle lezioni in presenza riguarda figli delle categorie dei lavoratori essenziali. Il sovrintendente: «Decide l’Asl, per la salute di tutti»
Merano. Sono circa 50 gli alunni della scuola elementare Deflorian (tempo prolungato) posti dalle autorità sanitarie in quarantena osservativa fino al 26 novembre, dopo che nel corso della settimana scorsa un operatore scolastico era stato trovato positivo al Covid-19. Alunni tutti figli di medici, operatori sanitari e personale delle forze dell'ordine – in generale, di genitori delle categorie di lavoratori essenziali - in prima linea nella lotta contro la diffusione dell’epidemia.
Il motivo di questa quarantena è, appunto, il caso di positività riscontrato in un operatore che la settimana scorsa prestava servizio alle Deflorian di via Huber, quando a scuole chiuse in classe c'erano solo alunni esentati dalla sospensione delle lezioni in presenza, ovvero figli di persone che svolgono ruoli socialmente sensibili come medici, paramedici e personale delle forze dell'ordine.
I malumori.
Una decisione, quella della quarantena, che segue una comunicazione giunta solo domenica agli stessi genitori, nella quale la scuola aveva spiegato che, secondo le disposizioni delle autorità sanitarie, a partire dal 23 novembre e per tutta la settimana in corso a scuola sarebbero stati ammessi solo gli alunni non entrati in contatto con questo operatore trovato positivo. In altre parole, l’isolamento riguarda esclusivamente i cinquanta bambini che a scuola si erano recati durante la settimana scorsa. Per questo motivo, si è alzata la protesta di alcuni di questi genitori che, con l'entrata in vigore di questo provvedimento, sono ora costretti a fare i salti mortali per non mancare ai loro doveri lavorativi e allo stesso tempo cercare di seguire i figli, oggi costretti a restare a casa.
Certo, si tratta di pochi giorni, visto che la comunicazione ai genitori è giunta lunedì 23 novembre e durerà solo fino a giovedì, ma che ha portato padri e madri a riorganizzare in fretta e furia le giornate lavorative, anche a scapito di altri colleghi.
Il sovrintendente.
Sulla questione è intervenuto il sovrintendente Vincenzo Gullotta: «L'Asl ha comunicato che a causa di un caso Covid alla Deflorian i ragazzi che hanno avuto contatti stretti con quella persona devono essere messi in quarantena osservativa, per la tutela e salute di tutti», spiega il sovrintendente che aggiunge: «Per accelerare i tempi e mappare la situazione è in corso uno screening veloce fatto in questi giorni, mentre per i bambini che purtroppo devono restare a casa non sono possibili soluzioni alternative, se non quelle della didattica a distanza», conclude Gullotta.
Il dirigente.
Sulla vicenda, visto che alcune mamme di questi bambini si erano lamentate del fatto che, a fronte dell'obbligo di quarantena per i loro figli, non sarebbe stata subito attivata la didattica a distanza o le ore non sarebbero sufficienti, queste le considerazioni di Fabio Furciniti, dirigente dell'Istituto comprensivo Merano I. «La nostra scuola funziona con didattica a distanza da diverso tempo, il problema è che martedì 24 novembre dovevano rientrare tutte le classi in presenza e da calendario non ci dovevano essere lezioni a distanza, ma solo in presenza. Detto questo, le comunicazioni dell'Asl hanno rimescolato tutto. A scuola possono andare solo bambini con tampone negativo, e per questo motivo lunedì fino a notte tarda abbiamo predisposto le griglie con i nomi dei bambini che sarebbero potuti venire a scuola. Posso dire che gli ultimi dati sono arrivati ben dopo la mezzanotte. Insomma, solo martedì mattina alle 6 era chiaro il numero di alunni presenti. Da qui ci siamo riorganizzati per predisporre la didattica in presenza in condizione di emergenza e da mercoledì 25 quella a distanza per gli altri bambini. Detto questo, sul numero di ore a distanza, ci atteniamo a tutte le linee guida che stabiliscono il numero di ore massime che i bambini possono passare davanti al monitor. Abbiamo articolato un orario tra ore in sincronia (vale a dire bambini e insegnanti collegati online) e asincronia, dove l'insegnante ha preparato attività che i ragazzi svolgono a casa ma che sono svincolate dagli orari scolastici. Questo regolamento sulla didattica a distanza è stato approvato all'unanimità dal consiglio di istituto nel quale siedono anche i rappresentanti dei genitori. Tra le altre cose - aggiunge il dirigente - abbiamo predisposto il monitoraggio delle disponibilità informatiche in capo alle famiglie, fornendo al 10% di queste, tecnologie e materiale per l'implementazione del registro elettronico, oltre ad essere partita la formazione del personale, degli alunni e dei genitori». J.M.
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