Droga

Fondi per la lotta allo spaccio: a Merano la fetta più grossa 

Contributi statali per 45 mila euro ai tre centri principali della provincia, il prefetto ne dirotta oltre la metà all’amministrazione Dal Medico. Serviranno per maggiori controlli nelle “zone calde”



MERANO. Le due operazioni di controlli speciali all’Eurotel a una settimana di distanza l’una dall’altra (la seconda martedì mattina). E adesso l’assegnazione della quota più consistente del fondo attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di stupefacenti riservato alle città altoatesine. Inoltre, un documento strategico contro la violenza voluto dal Comune in arrivo. L’impegno del sindaco Dario Dal Medico – che ha anche battuto i pugni sul tavolo della prefettura – e della sua giunta sta producendo effetti sul tema della sicurezza.

Due controlli all’Eurotel in poco più di una settimana e l’identificazione di vari irregolari (con anche un rimpatrio nel paese di origine), per Dal Medico segnano un punto di svolta. Tradotto, una maggiore attenzione “dall’alto” sulle vicende meranesi in termini di microcriminalità. Un altro messaggio, «la destinazione di 25 mila euro a Merano per la lotta allo spaccio. Per Bolzano, Bressanone e la nostra città, i fondi messi a disposizione dallo Stato ammontano a 45 mila euro. Il fatto che più della metà siano destinati a Merano è un messaggio di attenzione» rispetto all’allarme lanciato sia dall’amministrazione, sia dai cittadini per una deriva di cui si teme una piega verso il peggio.

Forse vale più l’attenzione dimostrata dalla prefettura che la consistenza del contributo, che comunque consentirà iniziative. «Abbiamo dato incarico al comandante della polizia locale Fabrizio Piras di presentare un progetto per la prevenzione dello spaccio» precisa Dal Medico. La quota stanziata coprirà il periodo luglio-dicembre e servirà a garantire maggiori controlli degli agenti di polizia locale nelle “piazze” dello spaccio di stupefacenti: dai parchi già conosciuti (a partire dal quello della stazione) ad alcune zone prossime alla “movida”.

La polizia locale Merano-Burgraviato metterà in campo una squadra interna di cinque persone già formate per affrontare il problema, sull’onda del progetto “scuole sicure” già attuata negli ultimi anni. Ma rispetto alle scuole, questa volta il raggio sarà ampliato.

C’erano anche la vicesindaca Katharina Zeller e l’assessora Emanuela Albieri al fianco del sindaco nel fare il punto della situazione, l'altro giorno, sull’argomento. «L’azione repressiva ha una funzione significativa – ha detto Zeller – ma come Comune, nell’ambito delle nostre competenze, vogliamo agire anche su altri fronti. Abbiamo concordato l’elaborazione di un documento capace di “mettere in rete” le strategie per rispandere ai fenomeni di disagio sociale e violenza. Ci avvarremo di esperti».

Da fine inverno sul tema è stato istituito un tavolo di lavoro coordinato da Albieri: ne fanno parte vari attori, dalle scuole al distretto sociale fino al Forum Prevenzione e alle forze dell’ordine. «Il documento strategico è volto a dare organicità alle misure e alle iniziative che già esistono, e che forse meritano maggiore visibilità e coinvolgimento. C’è bisogno di trasmettere il lavoro che in tanti già compiono dietro le quinte». In accordo con il Forum Prevenzione il prossimo autunno saranno organizzati incontri formativi rivolti ai genitori (il ruolo della famiglia, anche nei dibattiti su queste pagine, è stato spesso chiamato in causa) e insegnanti. Nelle scuole l’obiettivo dell’amministrazione è di promuovere un intervento efficace nell’accompagnamento scolastico e pedagogico, proprio per sopperire alle mancanze delle famiglie che si confrontano con una difficile situazione post-pandemica e un sistema di valori della società contemporanea messo in crisi. SIM













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