Merano. Tra i ristoratori meranesi c’è chi domenica ha deciso di tenere aperto, nonostante la chiusura imposta da una decisione della Giunta provinciale che prenderà forma in una ordinanza annunciata per oggi dal presidente Kompatscher.

Il messaggio.

«Cari amici, conoscenti, clienti della trattoria Al Boia, vi avvisiamo che domenica 31 gennaio la trattoria Al Boia sarà aperta al pubblico come di solito dalle 12 alle 15. Adesso ci siamo rotti le scatole. O la Provincia o lo Stato ci pagano l’affitto e le spese o noi non chiudiamo più. Fate girare il più possibile. Grazie a tutti».

Gli arretrati.

Questo il messaggio che Marco Arnone ha fatto girare via WhatsApp nei giorni scorsi e che abbiamo sentito. «Ho solo una entrata dalla gestione del mio ristorante e se non lavoro non mangio e il proprietario delle mura del mio locale non incassa l’affitto. In quarant’anni non ho mai avuto debiti, non ho mai chiesto un prestito, quando volevo una cosa lavoravo, guadagnavo e poi la compravo, senza mai chiedere soldi a banche ma ad oggi, dopo questo 2020, ho accumulato debiti per 35 mila euro di arretrati da pagare e con i ristori ci ho pagato a malapena l’ F24 dei lavoratori da pagare in anticipo, e l’Inps. Ecco, i soldi dei ristori sono andati lì», spiega Arnone.

Le spese.

Il ristoratore prosegue: «Quanto dovrei avere risparmiato per pagare tutto questo? E per quanto tempo? Corrente, gas, 250 euro al mese di commercialista e due spese in alimenti per 1000 euro quando ho riaperto, poi la notte hanno deciso di chiudere e ho dovuto buttare via tutto, capisce?».

La decisione.

«Io domenica apro e basta e vediamo cosa succede, perché se ci fai chiudere ti prendi carico di tutte le spese e mi dai i soldi per pagare l’affitto», conclude il gestore della trattoria Al Boia. J.M.

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