IL CASO

Identificati i «ragazzi terribili»: le famiglie chiamate a rapporto

Riconosciuti 7/8 giovani autori delle intemperanze durante le festività natalizie al parco Tessa, in Biblioteca e in via Cassa di Risparmio nei confronti degli artisti di strada. Saranno avviati a percorsi di mediazione con i servizi sociali
IL FATTO Schiamazzi e risse al parco


Simone Facchini


MERANO. I filmati delle telecamere. Le testimonianze. Segnalazioni. Una denuncia. Attraverso questi elementi sono stati individuati alcuni dei ragazzi responsabili delle intemperanze e delle minacce che in almeno tre occasioni sono emerse nel periodo fra dicembre e gennaio.

A breve, a identificazioni completate, le famiglie verranno chiamate a rapporto in municipio. Saranno attivati percorsi di mediazione attraverso la "giustizia riparativa". È la risposta che arriva dall'amministrazione comunale e dal tavolo, istituito da via Portici, contro la violenza giovanile.

Gli episodi

Avvengono fra Natale e Capodanno, gli accadimenti sotto la lente. Le invettive che un gruppo di ragazzini ha riversato contro due residenti - un uomo e una donna - al parco Tessa, prima di bersagliarli a palle di neve. Nello stesso periodo, raid in Biblioteca civica dove hanno turbato le attività con escandescenze.

L'episodio in via Cassa di Risparmio durante il quale a essere presi di mira sono stati artisti di strada, durante la loro esibizione. Da qui è partita la denuncia. Mettendo insieme le tessere del puzzle, grazie al lavoro della polizia locale sono stati riconosciuti 7-8 giovani. Si tratta di ragazzi frequentanti le scuole medie, o comunque di quell'età. Fra gli 11 e i 14 anni, forse qualcosa in più, forse qualcosa in meno.

Dopo la definitiva identificazione, la polizia locale procederà a contattare le famiglie. «Da qui - spiega Emanuela Albieri, assessora alle politiche giovanili - partirà la convocazione che prelude a percorsi di mediazione che coinvolgono il distretto sociale, attraverso la "giustizia riparativa"».

L'intervento

«Il tavolo che affronta i fenomeni di violenza tra i giovani non è un'iniziativa di facciata», evidenzia Albieri, «e questa occasione lo testimonia».

La linea seguita nei confronti degli autori delle intemperanze è infatti figlia del confronto attorno al tavolo che riunisce associazioni (culturali e sportive), polizia locale, distretto sociale, la rete dei centri giovanili, altri attori coinvolti dal fenomeno più o meno direttamente. Con il coordinamento dell'amministrazione comunale che ha voluto questo "gremium" a seguito dei fatti accaduti un anno fa, durante i quali i giovani si erano resi protagonisti di risse e altri comportamenti aggressivi o di natura vandalica.













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