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Il comitato: la funicolare mette in ginocchio un intero quartiere 

Mobilità. Le ragioni del “no” secondo Lutteri, uno dei portavoce del movimento: «I cantieri di tunnel e garage sotto monte Benedetto ci dicono quante complicazioni ci possono essere». Questione costi: dei 110 milioni, il Pnrr ne garantisce 37 



MERANO. Dopo il gazebo di sabato in via Cassa di Risparmio (raccolte altre 600 firme che si aggiungono alle oltre 2 mila che già facevano parte della petizione) il Comitato contro la funicolare per Scena ha pigiato sul gas di una campagna informativa per sensibilizzare i cittadini sul tema dei possibili risvolti negativi del progetto di costruzione di una funicolare Merano – Scena . Emiliano Lutteri, uno dei coordinatori del Comitato , illustra questa campagna che ha proprio l’intento di sollevare i dubbi sul progetto ed è articolata in cinque messaggi. Che Lutteri spiega.

Andiamo a parlare di una stazione d’approdo a Merano, in via Wolf angolo via Galilei, primissima periferia del centro. Una tranquilla zona residenziale.

Parliamo in particolare del “quartiere musicisti”, la cui tranquillità sarebbe irrimediabilmente rovinata dalla molteplicità dei turisti che scenderebbero a frotte a valle, provenienti da Scena (almeno 7000 al giorno a gruppi di 180 ogni 10 minuti ), dal traffico degli autobus lunghi 18 metri che servirebbero per trasferirli verso la stazione, le scuole, l’ospedale, transitando ogni 5 minuti da via Wolf, San Francesco, via Hofer, stazione e ritorno per via Goethe. Si passerà da zona di privilegio, con numerosi edifici sotto tutela degli insiemi, scuole elementari e superiori, ad un centro di mobilità urbana paragonabile ad una stazione dei treni.

Sono decisioni prese senza coinvolgere i cittadini di Merano?

Di base c’è stato un metodo non democratico per il mancato coinvolgimento degli interessati e dei cittadini nella scelta del progetto, nel tentativo di mettere la città di fronte al fatto compiuto. La politica dovrebbe capire che i tempi in cui questi metodi si usavano sono terminati: impensabile costruire infrastrutture senza consenso».

Con la funicolare, ci si appresta ad avviare un altro grande cantiere a Merano con costi elevati.

Aprire un nuovo cantiere per una grande opera nel centro di Merano, che comporta traffico di mezzi pesanti, movimento terra, rumori vibrazioni, polvere non è più sopportabile per i cittadini. Abbiamo verificato (dai due cantieri che abbiamo aperti in città, tunnel e parcheggio in caverna) che i tecnici promettono certezze che non hanno, in termini di complicazioni geologiche, operative, di impresa, di tempo, e soprattutto di costi. Si trovino alternative di minore impatto ambientale e sociale oltre che di minore costo. Se non le riescono a trovare si rivolgano a noi, a pari parcelle dei loro consulenti le indichiamo noi».

C'è poi il tema della zona Lazago dove i binari della funicolare sarebbero sostenuti da piloni alti sei metri.

I progettisti hanno pensato che oltre alla galleria ci fossero anche le montagne russe, ed hanno pensato ad un binario sospeso per attraversare la zona di Lazago, notoriamente una zona ricreativa per i meranesi che in estate amano godersi il refrigerio lungo il torrente Passirio. Ci chiediamo se è questo che intendono per sostenibilità ambientale.

La funicolare riguarda tutti i cittadini di Merano e non solo i politici di Bolzano, si dice. Voi che ne pensate?

Merano non è terra di conquista per politici (provinciali e non) in carriera che ambiscono a soddisfare interessi personali o le richieste delle lobby a loro vicine, disinteressandosi invece di ciò che i cittadini meranesi pensano. I meranesi non sono più disponibili ad essere considerati “bacino ignorante di voti”, come qualche politico locale li ha definiti, ma vogliono essere protagonisti coscienti dello sviluppo del territorio dove vivono. E.D.

 













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