Il Covid secondo i meranesi Nasce il pamphlet anticrisi 

La pubblicazione gratuita. Rösch fa stampare un libro sulle sfide del “dopo-pandemia” Fra gli altri ci sono i contributi di Marcella Pirrone, di Georg Kaser e di Riccardo Aliprandini


Sara Martinello


Merano. Rifondare la normalità. Serviva un sonoro “ka-boom!” per svegliarsi nella casa devastata dal virus e intraprendere nella discesa agli inferi della pandemia una contestuale riflessione che squarciasse il velo. Con “And Now? Thoughts beyond Corona” (tradotto: “E adesso? Pensieri al di là del coronavirus”; edizioni Mitdenkstadt) Paul Rösch ha raccolto in un libro bilingue somigliante a una moleskine i contributi di noti personaggi del mondo intellettuale, per regalare a lettrici e lettori le idee nate durante la crisi coronavirus. Settecento copie, per ora, stampate a spese del Rösch privato cittadino e distribuite gratuitamente a chiunque ne desideri una attraverso l’omonimo negozio di suo fratello, sotto i portici.

Creativi e intellettuali.

Grafica pop a cura della designer Nina Ullrich, curatissima stampa serigrafica dei giovani fratelli meranesi Giacomo e Simone Migliorini (Studio.F), che finalmente hanno potuto dimostrare quello di cui sono capaci. Cento pagine di espedienti grafici proiettano i lettori a confrontarsi con un’informazione dinamica che attraverso spazi per appunti in libertà incoraggia l’interazione.

È tutto un movimento. Dentro, agili contributi in tema di società, lavoro, cultura. E un piccolo gotha. Marcella Pirrone, consigliera di fiducia a Bolzano e avvocata di D.i.Re, propone una riflessione sulla condizione delle donne, l’ingegner Stefano Ciurnelli scrive delle sfide della mobilità, il glaciologo di fama mondiale (insignito del Nobel insieme ad Al Gore) Georg Kaser dà un contributo sul tema dell’emergenza climatica. E poi ci sono Riccardo Aliprandini, preside del Gandhi, il musicista Marcello Fera, Ursula Schnitzer di Merano Arte, tra i tanti autori che si sono messi a disposizione dell’opera.

Dal Gattopardo a oggi.

Tutto deve cambiare perché tutto resti come prima. Alla fine di “Novecento” il padrone dato per morto soffia tra i denti un «Il padrone è vivo». Alcune istituzioni rimuovono i simboli del razzismo mentre l’etnocentrismo prospera. L’euforia della rivoluzione si accompagna sempre alla bieca permanenza di ciò che si pensava di aver debellato. Si piangono i morti, le canzoni diventano inni. Così infatti Rösch alla presentazione del volumetto, ieri pomeriggio: «Il Covid-19 ha mietuto troppe vittime, con lo strascico della crisi del lavoro e dell’economia. Non possiamo negare la tragedia. Ma possiamo cercare aspetti positivi che ci diano il coraggio e lo slancio per proseguire meglio di prima». Parla di incurvatura del pensiero, di spirito innovativo, di una rinnovata e ritrovata solidarietà anche tra vicini di casa. «Ho pensato che valesse la pena di documentare i cambiamenti positivi, ma soprattutto di fare l’inventario degli insegnamenti per il futuro».

Fatalità, siamo in campagna elettorale. Che cosa dirà l’opposizione, di quest’iniziativa privata di una persona che dopotutto è il sindaco? «Durante la pandemia ho lavorato da casa, in solitudine, senza mai alzare la testa dal computer o dalle carte. Pensi solo a tutelare la città, non alla politica». Il riferimento è all’accordo di non belligeranza tra le forze di giunta. Saltato nel giro di un paio di mesi, va ricordato. «L’idea comunque è nata proprio allora, quando della pubblicità elettorale non ne volevamo proprio sapere», dice Rösch. Tanto che nella pubblicazione non figurano nomi della politica. Anzi, qualcuno è di fede avversa a quella del sindaco.















Altre notizie

Attualità