Il sindacato: «Servono almeno 15 poliziotti» 

Il tema. La denuncia del segretario Deriu: personale del commissariato ridotto al lumicino «Non lasciamo spazio alla criminalità, la sicurezza non è un costo ma un investimento sociale»


Simone Facchini


Merano. «A Merano servirebbe almeno una quindicina di nuovi agenti di polizia»: lo dice Mario Deriu, segretario provinciale del Siulp. «Da un anno e mezzo ascoltiamo proclami a livello nazionale, ma di concreto non s’è visto niente». Tutto questo mentre il dibattito sulla sicurezza, dopo una serie di episodio violenti e inquietanti in città, rimane al centro dell’attenzione politica. La scorsa settimana il prefetto Vito Cusumano ha incontrato il sindaco Paul Rösch, garantendo l’arrivo di nuovi agenti. Proprio il primo cittadino, con una svolta rispetto al passato, aveva pubblicamente caldeggiato la necessità di più forze di polizia sul territorio. Lega e Fratelli d’Italia hanno lanciato j’accuse. Alleanza per Merano ha proposto di fondare un’associazione “Servizio di vicinato”. Anche il Pd non le ha mandate a dire.

Funzionalità.

«una quindicina di uomini per tornare a garantire una buona funzionalità amministrativa, burocratica e operativa del commissariato», ribadisce il segretario del sindacato dei lavoratori della polizia di stato. «il grido d’allarme che avevamo lanciato la scorsa primavera si basava su numeri ed esigenze reali. se abbiamo denunciato carenze d’organico è perché abbiamo il polso della situazione. merano, ricordiamolo, è un territorio ampio e di confine. la polstrada non c’è più, se non sulla mebo e in particolari situazioni. il presidio all’ospedale è molto spesso scoperto. la polizia ferroviaria in via d’estinzione. il personale del commissariato ridotto al lumicino e gravato da pesanti incombenze, non ultimo per il servizio immigrazione e le attività amministrative. o si prende consapevolezza del problema e lo si affronta adesso, seriamente, oppure a farne le spese è il controllo del territorio». l’incontro con il prefetto dovrebbe andare in questa direzione.

Turnover bloccato.

Le cifre snocciolate da deriu sono impietose: «l’assenza ricambio ha contratto il commissariato di merano a 45 unità con un età media di 52/53 anni. vi operano 25 agenti in meno rispetto a un lustro fa, e altre 3 o 4 persone potenzialmente andranno in quiescenza nel 2020. e il turnover rimane bloccato». anche per la venosta la riduzione è netta: «oggi esiste un solo e minuscolo presidio di polizia a malles, dieci unità di cui due prossime alla pensione. le telecamere? sono uno strumento utile, non una panacea».

«è necessario – ammonisce ancora deriu - un deciso cambio di marcia, tenendo ben presente che la sicurezza oltre ad essere un diritto dell’intera comunità è un investimento e non un costo. l’alto adige è un territorio ricco che può fare gola alla criminalità. se il presidio si ritrae, lascia campo alla delinquenza, anche organizzata. l’emergenza riguarda anche altre zone: fino al 2026 è prevista un’emorragia di forze, solo quest’anno sono in uscita circa 25 agenti».

Rösch ha asserito che la sua giunta ha fatto i “compiti a casa”, aumentando l’organico della polizia locale e istituendo la figura dei vigili di quartiere. a insistere all’interno dell’esecutivo era stato soprattutto l’assessore al personale nerio zaccaria, che l’altro giorno ha presentato l’idea di istituire l’associazione “servizio di vicinato”: apartitica, con lo scopo di “diffondere la cultura della prevenzione, della solidarietà sociale e della partecipazione dei cittadini a progetti di sicurezza partecipata”. schierato in modo netto anche il pd: «è inutile voltarsi dall’altra parte o fare finta di niente: è evidente davanti agli ultimi fatti di cronaca che a merano c’è un problema di sicurezza pubblica, per il quale è necessaria una riflessione che porti a misure concrete volte ad evitare un’ulteriore ed inesorabile escalation del fenomeno» hanno affermato l’assessore diego zanella e daniele di lucrezia, membro della segreteria provinciale in quota merano. «è necessaria una razionalizzazione del settore amministrativo per destinare forze, quindi uomini e donne, al territorio andando a potenziare le task force a tutela dei diritti. in altre parole, è doveroso puntare sulle nuove assunzioni di forze di polizia locale e di operatori impegnati a prevenire e contenere il disagio».













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Valeria Frangipane

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