lo studio

Il traffico meranese causato per il 48% dai paesi limitrofi 

Ciurnelli: «Dato di rilievo, a Bolzano ci si ferma al 37%». In totale 202.750 spostamenti il 66% riguarda la mobilità su quattro ruote. Ma dalla platea anche fischi e proteste dei contrari


jimmy milanese


MERANO. Serata animata quella che martedì è andata in scena al Kursaal di Merano. Sono stati oltre cinquecento i meranesi accorsi all'Open Day per capire quali saranno le coordinate del prossimo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Relatore della serata, l’ingegner Stefano Ciurnelli al quale l'amministrazione comunale aveva dato incarico di presentare i risultati di uno studio sulla mobilità meranese condotto negli ultimi anni.

Serata che, nonostante la contestazione (ne parliamo nel pezzo a fondo pagina) di alcuni cittadini per il fatto che nella discussione non si è affrontato il tema della funicolare Merano-Scena, ha permesso ai presenti di capire quale sarà il percorso partecipativo al termine del quale l'amministrazione comunale adotterà il Pums. Quindi, nel corso della serata l'ingegner Ciurnelli ha presentato la situazione attuale della mobilità a Merano e nel Burgraviato per capire quali dovranno essere i prossimi possibili interventi. Dopo i saluti da parte dei vertici comunali, convinti sul fatto che il Pums dovrà per forza interessare anche i paesi limitrofi, visto l'alto afflusso di mezzi che quotidianamente raggiungono dalla periferia la nostra città, la parola è passata all'assessore provinciale Daniel Alfreider.

«Il Pums che approverete dovrà essere in connessione con il piano sulla mobilità provinciale già discusso con gli operatori di settore. Se vogliamo ottenere finanziamenti da Roma sulla mobilità altoatesina, vedi raddoppio della linea ferroviaria Merano-Bolzano, fondamentale sarà l'adozione anche da parte delle amministrazioni locali dei relativi Pums. La nostra mobilità dovrà sempre più guardare al binomio treno-bus per gli spostamenti all'interno della provincia». Quindi, l'intervento di Ciurnelli supportato da una serie di slide video proiettate e selezionate da un documento di oltre 200 pagine che restituisce la situazione della mobilità meranese.

«Il Pums sarà il prodotto di un processo partecipativo suddiviso in diverse fasi che vedrà a più riprese il cittadino come protagonista, quindi non sarà un piano calato dall'alto. Voglio iniziare con una riflessione: quanto siamo disposti a passare da una modalità di spazi contesi a una di spazi condivisi?», l'esordio di Ciurnelli che ha ipotizzato come obiettivo ambizioso per il 2050 la trasformazione della città a un livello di zero incidenti mortali o con anche soli feriti. In questo senso, ha spiegato l'esperto, saranno da ridurre i 202.750 spostamenti totali che ogni giorno interessano a vario titolo la nostra città. Infatti, di questi ben il 66% riguarda la mobilità su quattro ruote. Stando ai numeri, la quota di soli ingressi in città da paesi confinanti raggiunge il 48% degli spostamenti totali cittadini. Tanto per intenderci, per Bolzano questo dato si ferma al 37% (su un totale però di oltre 380.000 spostamenti). Un carico di traffico enorme per la nostra città testimoniato dai 32.905 ingressi e dalle 33.170 uscite giornaliere che gravano sul tessuto urbano.

«Per dare una svolta rispetto a questa situazione, vogliamo adottare un Pums di respiro decennale, anche se formalmente non saremmo obbligati», a proposito le parole del sindaco Dario Dal Medico che ha sottolineato l'importanza del percorso partecipativo al termine dal quale il Pums troverà accoglimento da parte della amministrazione. A breve verrà lanciato un sondaggio online a cura di Helios con il quale i cittadini potranno dire la loro sullo sviluppo di questo cruciale documento. Quindi, è stato spiegato come il processo partecipativo per l'approvazione del Pums correrà di pari passo con quello che a breve verrà lanciato in relazione alla costruzione della funicolare Merano-Scena.

 













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