In fila fino al pomeriggio Circa il 3% di positivi in città 

Lo screening di massa. Gente davanti ai presidi ancora prima dell’inizio delle operazioni Prime ore difficili, poi in molte palestre il pressing si è alleggerito. La lunga attesa per i risultati


Simone Facchini


merano. Partenza in salita, con lunghe code davanti alle palestre. Ma le attese, in certi casi fino a un paio d’ore, sono il sopracciglio aggrottato di un volto che sorride per la pronta risposta ai tanti appelli a partecipare allo screening di massa, con l’obiettivo di interrompere la catena dei contagi. A Merano città è risultato positivo circa il 3% delle persone testate. Nel comprensorio, che comprende Burgraviato e Venosta, la quota s’aggira attorno al 2%.

In fila prima dell’apertura.

Non c’è stato presidio dove ancor prima dell’avvio delle operazioni non vi fosse gente in fila. Non parliamo di scene da black friday, ma di un venerdì che potrebbe regalare la speranza di un allentamento delle limitazioni a breve termine. Ma questo lo dirà l’affluenza complessiva allo screening e la lettura dei dati, medica e politica.

All’apertura dei portoni, fissata per le 8 – qualche minimo ritardo in alcune palestre – il sistema si è ritrovato addosso la pressione di dover subito lanciare la macchina a pieni giri. Tutt’altro che facile, considerata l’assenza di esperienze precedenti di questa portata. In tantissimi casi, la promessa di conoscere il risultato in tempi brevi non è stata mantenuta: spesso ci sono volute ore, poi nel pomeriggio la Provincia ha accusato il sovraccarico dei sistemi informatici informando che i risultati saranno trasmessi entro un giorno.

La mappa.

Fra le otto palestre interessate, in mattinata le colonne più lunghe si sono formate allo school village, alle Segantini, in via Vigneti e alle Negrelli, alle Galileo Galilei di via Toti. Gli agenti della polizia locale, supportati dai volontari dei vigili del fuoco, sono stati costantemente impegnati nella gestione delle file, soprattutto per mantenere le distanze interpersonali, disposizione che chiunque dovrebbe rispettare in automatico ma che a qualcuno pare ancora poco chiara. Più controllo c’è voluto dove l’attesa all’esterno era prevista lungo i marciapiedi, per esempio presso la Segantini (ingresso in via XXX Aprile e fila in via Mainardo) o alla Negrelli dove la processione sfociava in via Roma. Ma la tolleranza ha vinto sull’impazienza.

La palestra del villaggio scolastico in via Wolf è la più capiente, qui funzionano 11 delle 46 linee di verifica allestite in città. Ed è anche quella dove era preconizzato il maggiore impatto in termini numerici assoluti, visto che – alla luce dell’indicazione di presentarsi a fare il test presso la scuola dove si è votato per le recenti comunali - copre un’ampia fetta della città, da alcune zone del centro a Quarazze, con l’aggiunta dei residenti di rione Maria Assunta dove la mancanza di un locale adeguato non ha consentito l’allestimento di un presidio. Alla Negrelli c’è chi ha dovuto aspettare anche due ore, e file lunghe anche alle Pascoli: due strutture “problematiche”, dove alla consistenza delle liste elettorali non corrispondono palestre dalle metrature in grado da sopportare la massiccia affluenza di ieri. Attese importanti pure a Sinigo, mentre alle Tappeiner/Jahn di via Galilei e alle De Amicis in via Leichter la processione è stata più contenuta.

Con l’andare delle ore.

Tutto questo in mattinata, quando davanti ai presidi si sono incanalati tanti lavoratori prima di iniziare la giornata, molti dei quali sollecitati dai responsabili aziendali a sottoporsi al tampone già alle prime ore del primo giorno. Ma c’erano pure anziani e giovani, genitori assieme bambini, uno spaccato demografico della città. Dopo pranzo la pressione su una parte dei presidi si è attenuata, in alcune scuole (per esempio Negrelli e via Vigneti) le code sono state invece alimentate dalla gestione dei continui nuovi arrivi, in altre strutture per qualche ora s’è visto un afflusso a fisarmonica. Fino al tramonto, quando un crescente vento fastidioso ha spazzato le strade e sfoltito, con poche eccezioni, le code.

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