merano

Incuria, rifiuti e fili penzolanti. Degrado in zona stazione 

La fotografia. Davanti agli occhi di migliaia di pendolari e turisti ogni giorno si presenta una quadro desolante. Diversi angoli dell’areale sono in stato di abbandono, comprese le aiuole. Anche la pavimentazione lascia a desiderare


Jimmy Milanese


MERANO. Nei piani della precedente amministrazione c’era quello di trasformare il piazzale della stazione ferroviaria di Merano, oggi in uno stato di preoccupante abbandono, in un centro direzionale di smistamento del traffico. Un progetto che, anche una volta ultimata la circonvallazione nord ovest, dovrebbe dare a Merano un sospiro di sollievo dal punto di vista del traffico in entrata sempre più intenso, soprattutto nell’area della stazione sul quale si giocherà una buona fetta del futuro urbanistico della nostra città. Basti pensare al dibattito sul possibile futuro residenziale dell'areale attorno al Palamainardo (ex palazzetto del ghiaccio, ora chiuso) e del piazzale Prader stesso. Per ora, in attesa di vedere il frutto di questo processo di trasformazione della nuova urbanistica e relativa viabilità cittadina, l’areale attorno alla stazione si presenta in uno stato di degrado che difficilmente concilia con Merano quale città turistica. «Come mi figuro Merano? Una città dove il turista arriva in treno, scende e sale da Scena con la funicolare, dove le persone si spostano a piedi, in bici, coi mezzi pubblici. Il garage in caverna porterà via traffico dalla superficie», nel 2017 erano state le parole dell’ex sindaco Rösch la cui giunta a lungo si era impegnata appunto per favorire questa trasformazione poi rallentata anche dalla pandemia. Nel frattempo, mentre in città si è ritornati a discute su progetti faraonici e sistemi di viabilità rivoluzionari e finanziati dai fondi del Pnrr, manca un ragionamento sulla riqualificazione estetica dell’areale ferroviario sul cui decoro, ad onor del vero, per competenza insistono istituzioni differenti. Areale ferroviario al quale va computata anche la fatiscente struttura dell’ex dopolavoro acquistata da un privato con l’intenzione di provvedere a una ristrutturazione sulla quale gli uffici tecnici comunali avrebbero messo il veto.

E i turisti, cosa penseranno?

Ad ogni modo, a pochi giorni dall’inaugurazione dei primi Mercatini in era post Covid, l'areale ferroviario appare oggettivamente ridotto in uno stato di preoccupante abbandono. Si va dai sacchetti delle immondizie lasciati ovunque, una costruzione oggi abbandonata e imbrattata dalla quale partono cavi e fili sospesi. Oppure, accanto alla rastrelliera delle bici, tre bidoni per la spazzatura circondati da lattine, fogli e oggetti di qualsiasi natura, senza considerare la pavimentazione sconnessa e del tutto inadeguata ad accogliere cittadini e turisti che giocoforza trascinano valige e trolley. Un piazzale il quale in diversi punti risulta addirittura transennato e in questo stato appare ormai da diversi anni. Lavori in corso mai iniziati che contribuiscono ad aumentare il senso di abbandono della zona. Quindi, piccole aiuole incolte all’interno delle quali sono state dimenticate scarpe, ciabatte e rifiuti. Il tutto, delimitato da ringhiere logore e arrugginite. Anche se ci si sposta verso la zona di ricarica elettrica, la situazione non migliora. L’impatto visivo, con fili e cavi che sventolano sopra le teste, è di abbandono e incuria generale.

Non solo, perché appena lasciato il piazzale, incredibilmente una serie di contatori e centraline a cielo aperto fanno da cornice al cittadino o turista che dovesse scegliere la via secondaria di uscita dalla stazione per raggiungere la città. Anche qui, muri ormai a pezzi, pavimentazione consumata dal tempo e, tutto messo assieme, una immagine sicuramente non degna e all’altezza delle bellezze che la nostra città offre, ma pur sempre la prima e l’ultima immagine che cittadino e turista è costretto a vedere, quando arriva o lascia Merano.













Altre notizie

immagini

Il 25 aprile a Bolzano ha anche il volto dei giovani "resistenti"

Dal corteo alle celebrazioni: ecco le foto. La giornata si è articolata in diversi momenti partendo dal palazzo municipale, quindi in via dei Vanga, a Parco Rosegger - via Marconi, al cimitero civile d'Oltrisarco e cimitero ebraico, in via Volta, via Siemens, passaggio della Memoria (via Resia), con l'intervento delle autorità. Quindi piazza IV Novembre e piazza Adriano (foto DLife)

Attualità