il recupero

Ippodromo di Merano, concorso di idee internazionale per il rilancio

Prima riunione del Comitato paritetico: la Provincia investirà 21 milioni di euro. L’assessore Bianchi: «Entro un anno il masterplan con le linee guida su come riqualificare l’intera area sportiva». Con i tagli del governo all’ippica il finanziamento da Roma passa da 1 milione a 800mila euro


Jimmy Milanese


MERANO. Prima riunione, ieri mattina 26 giugno, al Centro per l'innovazione Mind del Comitato paritetico al quale è affidato il compito di decidere gli sviluppi futuri dell'Ippodromo, con la Provincia (che dispone ora del 60% del capitale sociale della struttura) pronta a investire 21 milioni.

L'organismo, composto da Daniel Bedin, direttore del Dipartimento provinciale opere pubbliche, Andrea Sega, responsabile dell'Ufficio edilizia, Clara Martone per la Merano Galoppo e Richard Stampfl in rappresentanza del Comune, ha messo subito le carte in tavola: «Il rilancio dell'Ippodromo dovrà passare per un Concorso di progettazione internazionale».

Alla riunione di insediamento del Comitato erano presenti anche il sindaco Dal Medico, l'assessore Zaccaria e l'assessore provinciale Bianchi, il quale ha posto la sfida di un anno di lavori del Comitato per definire un Masterplan per l'intera area dell'Ippodromo (Borgo Andreina incluso). La presentazione delle linee guida sulle quali indire un concorso di progettazione è fissato per il mese di maggio del prossimo anno.

In concomitanza, ha annunciato Martone, con l'Assemblea Generale degli Ippodromi Europei e del Mediterraneo che si terrà a Merano. «Abbiamo lanciato una sfida, lasciando al Comitato ogni decisione circa il futuro sviluppo dell'Ippodromo. Una visione ampia che parte dall'impegno di spesa da parte della Provincia quantificabile in 21 milioni», ha esordito Christian Bianchi. Lo stesso assessore ha sottolineando come la mano della Provincia si impegnerà anche al finanziamento per la sua parte di tutte quelle opere di messa in sicurezza e ammodernamento imprescindibili al funzionamento dell'impianto.

«I 21 milioni sono solo un primo lotto di spesa per investimenti con i quali tracceremo una rotta che ci porterà nel futuro», ha concluso Bianchi. No quindi a idee preconfezionate per decidere il futuro della struttura in via Palade, anche se lo stesso Bedin, come base di partenza per i lavori del Comitato, ha tirato fuori un vecchio documento del 2019 che immaginava per l'impianto di via Palade alcuni scenari futuri. Ad esempio, la creazione di un Centro di riferimento per le attività equestri, l'allungamento delle attività ippiche su tutto l'anno, l'istituzione di un Centro di formazione professionale per il settore ippico, ma anche il potenziamento degli eventi culturali collaterali, la definizione di sinergie con le Terme e il Trauttmansdorff, quindi, la predisposizione di un ristorante. Vedremo!

Soddisfatto anche l'assessore Zaccaria: «L'Alto Adige ancora una volta va in controtendenza, perché se in Italia l'ippica fatica, qui viene rilanciata. Abbiamo anche superato la questione per la quale il mondo tedesco vedeva con ostilità l'Ippodromo considerato italiano. Ora, per immaginare l'Ippodromo e l'ippica del futuro dobbiamo guardare agli esempi che funzionano in Europa. Oggi è una bella giornata». Una bella giornata di sole con una nuvola grigia che aleggia sopra l'Ippodromo, visto che dal prossimo anno il Governo Meloni ha deciso di tagliare le sovvenzioni all'ippica e quindi all'Ippodromo di Merano del 20%. Il che significa, ha spiegato Martone, che il contributo dello Stato al funzionamento della struttura di via Palade passerà per ora da poco più di 1 milione a circa 800.000 euro.













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