Merano

L’area cani trasloca, a Merano scoppia l’ira del rione Maria Assunta 

Lo spazio di via Postgranz aperto solo fino al 17 ottobre, al suo posto sorgerà un parco Individuata in via Brogliati (rione Marlengo) una nuova zona: ma suscita perplessità


Jimmy Milanese


MERANO. Ha colto di sorpresa gli abitanti del rione Maria Assunta, la decisione dell’amministrazione comunale che nei giorni scorsi ha affisso un cartello all’ingresso dell’area cani di via Postgranz avvisando della sua chiusura dal 18 ottobre. Sul cartello si legge: «A breve verrà aperta una nuova area cani in via Albertina Brogliati, presso la zona ex Bosin, lungo la ciclabile».

Una decisione che significa anche lo spostamento dell’ampia e apprezzata area cani da rione Maria Assunta a rione Marlengo. Anni Schwarz, direttrice della Giardinerie comunali, spiega che «l’attuale area cani si trova in un terreno di proprietà della Provincia e diventerà un parco, mentre quella nuova sarà divisa in due settori, uno per cani di piccola taglia, l’altro per quelli più grandi». Per la precisione, nell’area di via Postrganz presso la confluenza Adige-Passirio nelle prossime settimane l'Ufficio provinciale Bacini Montani inizierà lavori di risistemazione dell'alveo in funzione del nuovo parco fluviale che sorgerà al posto del dismesso campo sinti.

«Ennesimo colpo al quartiere più trascurato di Merano», esordisce lapidario Marco Bertoncello, presidente del sospeso comitato di quartiere Maria Assunta, precisando che proprio la mancata risposta delle precedenti amministrazioni su diverse richieste poste dai residenti rappresenta una delle cause che hanno portato a disertare la frequentazione del comitato stesso. «Sono presidente di un comitato sospeso perché decaduto. Alle ultime elezioni si erano presentati pochissimi, noi però abbiamo lavorato e portato in Comune le nostre richieste e ora attendiamo di capire se la prossima amministrazione avrà interesse verso il nostro quartiere. È che se riesci ad ottenere solo promesse e niente di concreto in tempi accettabili, ecco che le persone si disaffezionano alla nostra attività, come è accaduto e accadrà con questo ennesimo servizio che ci viene sottratto senza nemmeno averci consultato».

«Sulla decisione dello spostamento dell’area cani – aggiunge Bertoncello – ovviamente sono del tutto contrario, anche se in via Pirandello esiste una mini area cani che però non è per nulla sufficiente a un quartiere che oggi sfiora le 3 mila persone. Se poi qualche proprietario di cane magari anziano o con difficoltà di deambulazione, invece di fare il giro dell’oca per arrivare fino in via Brogliati, deciderà di portare il suo quattro zampe in un’area verde più vicina, allora non lamentiamoci delle deiezioni lasciate in giro, soprattutto adesso che la Provincia ha deciso di istituire un obbligo di tracciamento per i cani al fine di punire certi comportamenti fastidiosi». In sintesi, una richiesta di attenzione verso il quartiere che però non si limita al mantenimento dell’area cani, in una zona dove i proprietari dei quattro zampe sono particolarmente numerosi, ma che si estende alle storiche richieste di un supermercato e di servizi del tutto assenti nel quartiere.

Per un’area cani che chiude, un’altra aprirà a breve in via Brogliati 74, dove una volta si trovava lo spaccio della caserma Leone Bosin, dismessa nel 1991 e poi demolita. Allo stato attuale la futura area cani si presenta come un prato incolto e non recintato, posto all’ombra e sotto il viadotto della Mebo. Un’area di circa 2 mila metri quadrati dedicata ad accogliere i quattro zampe, ma dato lo stato attuale di abbandono probabilmente non nascerà in tempi brevi. «Sarà un’area cani veramente poco attrattiva. Sicuramente non troppo lontana da rione Marlengo, ma del tutto scomoda per chi come noi vive sul versante nord del Passirio», conclude Bertoncello che della questione ne sa qualcosa, poiché lui stesso è proprietario di un animale da compagnia.

Infine, alcuni frequentatori del quartiere Marlengo segnalano il problema sicurezza nell’area ex Bosin. La zona è isolata, poco curata, all’ombra in quanto corre sotto la superstrada, ed è percepita come poco sicura dalla popolazione, soprattutto la sera. In effetti, il prato dell’ex Bosin che ospiterà la nuova area cani si raggiunge percorrendo un tunnel ciclabile che collega al minicentro di riciclaggio, il quale talvolta emana odori fastidiosi. Non solo, ci spiega un abitante della zona: «Come può ben vedere lei, questa è una area che sa di abbandono, difficile da raggiungere, particolarmente ombreggiata e che la sera è territorio di personaggi poco raccomandabili, come tutti noi del quartiere sappiamo».













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