MERANO. I pasti di nidi e scuole d'infanzia cittadini sono consultabili digitalmente. All'ingresso di ciascuna delle 22 strutture sono in funzione appositi monitor che consentono a tutti, genitori soprattutto, di prendere visione delle proposta della mensa per il pranzo e la merenda dei bambini.

«Con questa iniziativa - spiegano l'assessore all'informatica e all'innovazione Nerio Zaccaria e l'assessora alle scuole e ai servizi all'infanzia Emanuela Albieri - ci siamo posti due obiettivi, entrambi strettamente legati al processo di digitalizzazione dell'ente. Da un lato, infatti, il progetto mira al risparmio di risorse: ora i genitori non riceveranno più una copia cartacea del menù e ciò ci permetterà di evitare sprechi. Dall'altro, questo innovativo servizio permette ai genitori di consultare più agevolmente i menù programmati e di controllare così in pochi clic i pasti che vengono servizi ai loro figli».

Programma "Mondo".«L'installazione dei monitor si inserisce all'interno delle progettualità sviluppate dal Comune di Merano nell'ambito di Mondo, il programma di trasformazione digitale finanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale della Provincia», rileva Claudia Ruffino, coordinatrice del programma Mondo per il Comune.

«Cliccando sullo schermo dei monitor è possibile visionare le informazioni, aggiornate in tempo reale, relative ai quattro menù giornalieri: standard, senza glutine, senza lattosio e vegetariano - sia in lingua italiana che in lingua tedesca. Per ciascuna delle pietanze visualizzate si può inoltre conoscere allergeni e ingredienti con i quali è stata realizzata la ricetta» aggiunge Claudia Tomio, direttrice dell'ufficio scuole.

Oltre che sugli schermi touchscreen all'interno delle scuole, i menù sono consultabili anche sugli smartphone grazie all'applicazione Meets Food (Meets Food (multiutilitycard.it).

Il precedente. Quello dei menù scolastici è un tema che a Merano, pochi anni fa, ha fatto parecchio discutere. All'epoca, era il 2017, il Tar aveva dato ragione a una famiglia che chiedeva l'inclusione di pasti vegani all'interno del bouquet di proposte. La famiglia aveva allegato alla domanda di iscrizione una nota di un pediatra che chiedeva di escludere dalla dieta del bimbo uova, latte e derivati, anche come ingredienti della pietanza, in quanto seguiva una dieta di tipo vegano.

Il tribunale non poteva imporre al Comune di somministrare i pasti vegani nelle mense delle materne cittadine. I giudici amministrativi avevano tuttavia deciso che il diniego da parte dell'amministrazione doveva essere motivato, condannandolo al pagamento delle spese di lite.