Lutto per l’ingegnere  che diede lustro a Merano 

La scomparsa. Alessandro Toscano è spirato a 90 anni dopo oltre mezzo secolo di carriera Suo il rivoluzionario progetto delle vecchie terme, così come il restauro dell’Esplanade



Merano. È stato un ingegnere che amava il suo lavoro ben oltre i suoi confini. Così se n’è andato la notte scorsa, all’età di 90 anni, dopo oltre cinquant’anni di carriera, l’ingegner Alessandro Toscano. «Una persona che ha reso la nostra città un posto più bello», ricordano amici e conoscenti. Suo il tocco nel progetto delle amate vecchie terme, progetto rivoluzionario che all’inizio degli anni Settanta ridiede slancio alla città.

Laureato a Padova, dopo un primo impiego alla Sicci che lo aveva chiamato ancor prima che finisse gli studi, Toscano iniziò la carriera con la ditta Caser & Corona, per poi proseguire col suo studio privato. È stato anche responsabile del delicato restauro dell’Esplanade, uno degli edifici storici di Merano, già residenza dell’imperatore Francesco Giuseppe. Un restauro capace di unire al rispetto per la storia quel tocco di originalità dei tempi moderni. Il segreto dell’arte di Toscano – perché a certi livelli così si chiama l’estro fantasioso di alcuni – erano una cultura sterminata e una passione sviscerata per l’architettura e per le soluzioni ingegneristiche che lo avevano portato anche a immaginare la nuova chiesa di Lagundo. Anche questo, uno degli interventi architettonici più riusciti degli ultimi anni e tra le massime espressioni del contemporaneo nel settore dell’edilizia religiosa al quale Toscano abbia contribuito, tanto da meritare il plauso dell’allora vescovo diocesiano Josef Gargitter che nel 1977 consacrò la chiesa segnalandola addirittura al papa.

«Papà arrivava a casa con i suoi disegni in testa e, mentre si pranzava, col coltello continuava sui tovaglioli a immaginare il suo mondo», spiega la figlia Alessandra, giornalista, che continua nel ricordo: «Mangiava pane e mortadella con i suoi operai, e aveva una parola buona per tutti. Per questo era ben voluto, con quel suo modo di essere sempre vicino a tutti e con i piedi ben saldi al suolo». J.M.













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