Maxi-sequestro agli ambulanti 175 cassette per anziani e malati 

Maia Bassa e zona verso Lagundo. La polizia locale sanziona per quasi 6 mila euro ciascuno dei due commercianti che esercitavano la vendita illecitamente. Frutta e verdura sono state portate al Tappeiner e alla casa di riposo di via Palade


Sara Martinello


Merano. Vendevano frutta e verdura sulla strada, contravvenendo per ragioni diverse la normativa in vigore. Perciò due ambulanti, notati dagli agenti della polizia locale, sono stati sanzionati per 5.877 euro ciascuno. Prezioso il loro carico, 175 casse e cassette di frutta e verdura, svariati alimenti sfusi e alcune reti di patate e cipolle: visto che si trattava di merce soggetta a rapido deperimento – ma di buona qualità e in buono stato di conservazione – gli agenti hanno caricato tutto sul loro furgone e in un paio di viaggi hanno portato gli alimenti a chi forse in questo momento più ha bisogno di conforto, vale a dire ospedale Tappeiner e casa di riposo di via Palade.

I controlli nel territorio.

Ormai è cosa nota, l’intensificazione della presenza degli agenti sul territorio. Fatto salvo chi rimane al centralino del comando di via Portici, gli altri sono tutti in servizio esterno. Per dire, solo mercoledì hanno fatto visita a una sessantina di negozianti in una trentina di siti commerciali per verificare che fossero rispettate le misure di contenimento del contagio. Ma hanno notato due ambulanti che stazionavano coi loro furgoni a Maia Bassa e nella zona verso Lagundo. Uno esercitava l’attività in maniera stanziale, l’altro non era in regola dal punto di vista contributivo e amministrativo (per vendere merce da un furgone, infatti, servono licenza e documento di regolarità contributiva che le forze dell’ordine verificano attraverso l’Inps). Per entrambi è scattata una sanzione pari a quasi 6 mila euro, insieme al sequestro della merce.

Una situazione difficile.

A sequestro avvenuto, gli agenti si sono ritrovati un enorme carico di fragole, arance, cedri, peperoncini, basilico, carciofi, ma pure formaggi, friselle e salame: per stilare l’elenco completo ci vorrebbe una colonna di testo. Così, come già altre volte in passato, hanno pensato di portare tutto all’ospedale Tappeiner e alla casa di riposo di via Palade: «Nella tristezza di questi tempi – spiega il comandante Fabrizio Piras – abbiamo fatto la nostra parte portando gli alimenti a chi sta soffrendo di più la situazione. E stanno soffrendo anche tanti commercianti costretti a ridurre o a chiudere le loro attività, non è giusto che qualche “furbo” ne approfitti. Chi si comporta bene e agisce nel rispetto delle norme non ha nulla da temere, a differenza di chi invece non lo fa. Perché sì, stiamo esercitando controlli serrati sul rispetto delle misure da parte della popolazione, ma l’attività ordinaria di verifica degli illeciti non viene meno».













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