La baby gang

Merano, aggredita una guardia al supermercato: «Mi sono difeso con lo spray» 

L’addetto alla vigilanza del Conad colpito alla nuca da uno dei ragazzini del branco:  «Sono stato costretto a usare l’arma al peperoncino ma non se ne può più: in negozio le cassiere sono terrorizzate»



MERANO. «Per difendermi ho dovuto impugnare la bomboletta e utilizzare lo spray al peperoncino. Non avevo altra scelta». Peter Schwienbacher è l’addetto alla vigilanza del supermercato Conad di via Mainardo a Merano, teatro l'altro giorno dell’ennesima aggressione con protagonisti i giovani violenti che da qualche tempo seminano il panico in città.

Nello stesso supermercato, giusto una settimana fa, l’episodio che ha fatto scattare l’allarme rosso a livello di istituzioni e forze dell’ordine: un ragazzino, sorpreso a rubare fra le corsie del negozio, era stato bloccato da un addetto del negozio ma in sua difesa si era schierato un altro componente della baby gang che per minacciare la guardia aveva estratto un coltello a serramanico.

Stavolta, come racconta la stessa guardia giurata protagonista suo malgrado dell’episodio, e come poi ha raccontato alla polizia sporgendo denuncia per la violenza subita, l’aggressione è sfociata in una colluttazione che è terminata con Schwienbacher che ha dovuto utilizzare lo spray al peperoncino per avere la meglio su due membri della baby gang.

L’episodio in questione è avvenuto nel primo pomeriggio di martedì. «Tutto è incominciato all’esterno del Conad - racconta la guardia giurata - dove una ventina di ragazzini, i soliti che girano da queste parti da tempo, compreso uno di loro che ha il divieto di entrare in negozio, tutti dai 14 ai 15 anni, al solito disturbava la clientela in entrata e uscita dal supermercato.

Cosi, ho chiesto loro di smetterla e spostarsi, in tutta risposta sono stato strattonato. Con me c’era anche l’ispettore del negozio e altre persone, adulti, che hanno assistito alla scena, comprensiva di offese e minacce rivoltemi contro da alcuni ragazzini. A quel punto si è deciso di bloccare il quattordicenne, che ha il divieto espresso di girare al largo dal supermercato, e di portarlo in ufficio in attesa dell’arrivo della polizia per l’identificazione e tutto quello che ne consegue».

Ma in ufficio, a un certo punto, è piombato un altro componente della baby gang e lì, stando a quanto racconta la guardia giurata, la situazione è degenerata: «I due hanno cominciato a urlare, a rivolgermi insulti di vario genere e a minacciarmi che me l’avrebbero fatta pagare fuori; a un certo punto hanno fatto per uscire dall’ufficio, compreso il ragazzino che avevamo fermato in attesa dell’arrivo della polizia, così mi sono messo in mezzo ma uno di loro mi ha messo le mani al collo».

È in quel frangente, come spiega l’uomo, che è arrivato il colpo alla nuca, un pugno tirato con particolare violenza. «Me lo ha sferrato il più grande dei due, provocandomi una contusione - spiega Schwienbacher, che ieri è stato in pronto soccorso per un controllo medico - e a quel punto non mi è rimasto altro da fare che utilizzare lo spray al peperoncino».

La spruzzata contro il quattordicenne ha finito per renderlo inoffensivo, di fatto bloccandolo sul posto, mentre il più grande, come è stato spiegato agli agenti della polizia, è riuscito a darsela a gambe correndo dentro il negozio e puntando all’uscita dal supermercato. «L’ho inseguito e assieme all’ispettore sono riuscito a fermarlo prima che mettesse un piede fuori - continua la guardia giurata - dopodiché abbiamo aspettato la polizia che nel giro di poco è arrivata».

Episodio finito lì, almeno per ora, in attesa di capire quali sviluppi prenderà la denuncia per l’aggressione ma intanto la paura, anche fra chi lavora nel supermercato preso di mira dalla baby gang, è sempre più grande.

«Soprattutto le cassiere, che sono praticamente tutte donne, hanno il terrore di lavorare in queste condizioni e così non si può andare avanti - conclude l’uomo - per questo motivo ci aspettiamo una risposta da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine, magari incrementando i passaggi e i controlli nella zona. Se entrano in negozio dei ragazzini che hanno coltelli in tasca, come è successo la settimana scorsa, cosa ci dobbiamo aspettare? Che succeda qualcosa di serio?». Il fenomeno, come dimostrano le cronache delle ultime settimane, ha assunto dimensioni emergenziali e la cittadinanza comincia a essere stanca. GL.M.













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