il progetto

Merano, l’Augusta non sarà più hotel: in futuro ospiterà appartamenti

Il consiglio comunale ha approvato il cambio di destinazione d’uso per il palazzo all’incrocio fra via Huber e via Carducci, in stato di abbandono da cinque anni. Iter burocratico reso complicato dalle normative



MERANO. «Una legge provinciale in tema di urbanistica che presenta aspetti di incostituzionalità e che a Roma ha già fatto storcere il naso a molti. Per fortuna, ora possiamo votare una deroga e non solo salvare l'ex Hotel Augusta da anni in situazione di degrado ma anche rendere possibile una sua rinascita, seppur come residenza privata».

Con queste parole, nel corso del più recente consiglio comunale, il sindaco Dario Dal Medico ha presentato la situazione dell'ex Hotel Augusta – all'incrocio fra via Carducci e via Huber - per il quale l'attuale proprietario ha richiesto una variazione di destinazione d'uso. «La proprietà dell'ex albergo ci ha comunicato che non sussistono le condizioni economiche per riportare l'edificio nella situazione che lo aveva visto per diversi anni operare come hotel nel centro cittadino. Quindi, ci è stata richiesta una variazione di destinazione d'uso per trasformarlo in struttura residenziale. Il problema, a questo punto, è tutto nella assurda normativa provinciale in tema di urbanistica», in sintesi ha spiegato il sindaco.

In altre parole, il riferimento è a una normativa da molte parti contestata che prevede per il proprietario di un edificio che volesse chiedere il cambiamento di destinazione ed uso in struttura residenziale, l'applicazione degli indici di cubatura attuali in luogo di quelli esistenti al momento della costruzione dell'immobile che per l'Augusta riporta indietro le lancette alla fine del XIX secolo.

Il punto è che, per una serie di evoluzioni nel calcolo, gli indici attuali di cubatura sono decisamente inferiori rispetto a quelli attribuiti all'hotel Augusta al momento della sua costruzione nel 1894. Quindi, la stessa normativa provinciale concederebbe al proprietario la possibilità sì di trasformare l'ex hotel in residenze private ma solo a patto che venga diminuita la cubatura di 2/5, ovvero ben 1900 metri cubi. Il che per l'Augusta significherebbe una alquanto irrealizzabile demolizione all'incirca di un intero piano.

Irrealizzabile perché allo stesso tempo un'altra normativa provinciale pone l'hotel Augusta tra quegli edifici meranesi posti sotto tutela architettonica per il suo indubbio pregio artistico e quindi, da quel punto di vista, sarebbe impossibile anche solo ipotizzare uno sfregio del suo insieme. In definitiva, il combinato disposto di questa normativa contestata dal sindaco con la posizione di tutela artistica della struttura, per l'hotel Augusta significherebbe un destino di abbandono, come da anni a questa parte ormai stiamo assistendo.

Per fortuna, ed ecco il motivo per il quale la questione è arrivata in consiglio comunale, la legge provinciale 9/2018 “Territorio e Paesaggio” a determinate condizioni consente ai Comuni di derogare a questo impianto normativo, prevedendo la concessione di una variazione d'uso dell'immobile senza la necessità di intaccarne gli insiemi. Quindi, invocando la possibilità di deroga, con una decisione della maggioranza dell’aula (18 favorevoli, 11 contrari e 7 astenuti), l'organo legislativo ha dato il via libera alla trasformazione dell'hotel di via Huber in residenza privata senza che la struttura debba essere ipoteticamente parzialmente demolita. Prima del voto, le opposizioni con Madeleine Rohrer hanno chiesto lumi circa i dettagli relativi alla trasformazione d'uso, in particolare quanti saranno gli appartamenti che verranno realizzati. «Per ora abbiamo solo ricevuto una richiesta di cambio di destinazione d'uso. Non sappiamo nello specifico se e quanti alloggi verranno costruiti», la risposta del primo cittadino che quindi ha provocato il voto contrario delle opposizioni. J.M.













Altre notizie

Attualità