la petizione

Merano, raccolta firme contro la nuova funicolare: 2.600 «no»

Il comitato “Funicolare per Scena non così” organizza dei gazebo in centro storico: «Tutto è stato fatto in fretta e furia, nessuno fra i firmatari sapeva nulla del progetto e del tracciato». Altre iniziative In programma nei prossimi giorni


Ezio Danieli


MERANO. Un gazebo in via Cassa di Risparmio per sensibilizzare i meranesi e raccogliere ulteriori firme (sono già più di 2.600 quelli che hanno sottoscritto la petizione) per dire no alla funicolare per Scena da costruirsi in buona parte in galleria, che dovrebbe partire dal parcheggio di via Karl Wolf e raggiungere la parte alta del paese di Scena. È solo la prima azione perché nei prossimi giorni ne seguiranno altre in quella che è una vera e propria offensiva che il comitato “Funicolare per Scena non così - Standseibahn nach Scena so nicht” ha intrapreso nel tentativo che la Provincia intende portare avanti con i soldi che ha già avuto garantiti dal Pnrr. Una volta completata la raccolta di firme- l’intenzione è arrivare a 4mila - la petizione sarà portata a Kompatscher e Alfreider e a tutto il consiglio provinciale.

Emiliano Lutteri, uno dei portavoce del comitato assieme a Martin Kirchlechner, spiega che «chi è venuto al gazebo ha scoperto proprio qui le caratteristiche del progetto. Nessuno ne sapeva niente, ne del tracciato che si intende realizzare dalla città a Scena, ne dell’impatto che è previsto in zona Lazago dove sono previsti piloni alti fino a 6 metri. C’è inoltre una fondata preoccupazione per quello che sarà il futuro nel quartiere attorno al quale vi sarà la stazione di partenza e quindi per il resto della città».

Il problema di fondo è lo spropositato impegno economico del progetto, che solo in minima parte sarà finanziato dal Pnrr (25 milioni di euro sui 107 previsti, a quanto pare). «Il progetto è stato deliberato - ricorda ancora Lutteri - ed stato elaborato in fretta e furia, coinvolgendo anche il Comune di Merano 10 giorni prima dell’approvazione, il 30 agosto, da parte della Giunta Provinciale, con un insignificante coinvolgimento della popolazione: nessuno è stato avvisato, neppure i proprietari del parcheggio dove si vorrebbe costruire la stazione». Quindi una serie di pesanti perplessità che hanno accompagnato la realizzazione del progetto della funicolare che dovrebbe collegare Merano, partendo dal parcheggio di via Karl Wolf, con il centro storico di Scena, motivando tale necessità come imprescindibile per snellire il traffico urbano di Merano. E poi i 110 milioni di euro di spesa, di cui una parte sarà finanziata da Provincia e Comune: il timore è che tale cifra possa voler dire dover rinunciare a servizi collettivi e sociali importanti.

C’è di più. «I 110 milioni di euro - continua Lutteri - per scaricare il traffico da un quartiere e caricarlo su un altro non sono giustificabili solamente per favorire di fatto il flusso dei turisti da Scena , è una scelta non sostenibile».

Il portavoce del comitato chiede che «la Provincia ed il Comune prendano in considerazione le numerose soluzioni alternative, che possono migliorare la vita di tutti cittadini meranesi, senza penalizzare nessuno». Altra domanda: «Perché la Provincia si è attivata così compulsivamente senza coinvolgere la popolazione, senza coinvolgere i diretti interessati ed informando anche il Comune di Merano a cose oramai decise?».

L’ultima considerazione riguarda i benefici promessi in termini di riduzione di CO2 che non sono correlati soltanto al traffico da e per Scena: sono perseguibili con soluzioni alternative, ancora più efficaci, spiegano, meno costose e più sostenibili. «Sollecitiamo l’amministrazione comunale e quella provinciale a rivedere completamente il progetto presentato e a prendere in considerazione progetti e proposte alternative che migliorino il benessere della popolazione di Merano e in particolare preservino l’ambiente del Quartiere Musicisti», l’appello lanciato.

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