la cerimonia

Merano ricorda la strage del 30 aprile 1945 e l’ultimo sopravvissuto, Pietro Lonardi: «Ebbe il coraggio di non odiare»

La commemorazione con il sindaco Dal Medico. Un lunedì di 77 anni fa il bagno di sangue quando i soldati tedeschi spararono sulla folla che festeggiava la liberazione



MERANO. Si è svolta questa mattina (30 aprile) in piazza Teatro a Merano la  cerimonia di commemorazione dei cittadini meranesi che un lunedì di 77 anni fa persero la vita in un assurdo bagno di sangue. Il 30 aprile del 1945 un gruppo di cittadini meranesi si era riversato nelle strade e nelle piazze per festeggiare pacificamente la liberazione dal regime nazifascista, ma in corso Libertà alcuni soldati della Wehrmacht aprirono il fuoco sulla folla, uccidendo otto civili e ferendone molti altri.

Per ricordare le vittime di quella strage e per celebrare i valori della libertà, della democrazia e dell'uguaglianza, oggi è stata deposta una corona di alloro ai piedi della lapide che, posta sulla facciata ovest del teatro Puccini, ricorda quel tragico capitolo della storia di Merano e i nomi dei concittadini ai quali quell'ultimo, folle rigurgito di violenza costò la vita.

La cerimonia è stata preceduta dalla messa in onore e suffragio dei Caduti della città di Merano celebrata presso la chiesa di Santo Spirito. Il sindaco di Merano Dario Dal Medico ha ricordato fra l'altro che nell'aprile del 2017 è scomparso, all'età di 91 anni, l'ultimo sopravvissuto a quella strage, Pietro Lonardi. "Fu ferito gravemente dai soldati nazisti e gli venne anche amputata una gamba. Chi lo ha amato e conosciuto, lo ricorda come una persona che mai, nonostante la drammatica esperienza che così profondamente ha segnato la sua vita e le sue condizioni di salute, ha nutrito un desiderio di rivalsa, mai ha avvertito un sentimento di disprezzo o di rancore, nella consapevolezza che non esiste peggiore nemico dell'odio che si nutre di odio", ha detto il sindaco che ha sottolineato il suo "coraggio di ricordare, ma anche di perdonare. E di continuare a coltivare la pace, quella pace che noi tutti desideriamo e che inizia dentro ciascuno e ciascuna di noi". 













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