Notti brave

Movida a Merano, security privata almeno fino a metà settembre 

Nell’area del Corso superiore i gestori di cinque locali hanno deciso di prorogare il servizio di vigilanza nelle serate dei fine settimana pagandoli di tasca propria. 


Simone Facchini


MERANO. I bar di corso Libertà superiore prorogano l’ingaggio della vigilanza privata nell’orario serale dei fine settimana almeno fino alla metà di settembre. Il rischio di situazioni-limite che rischiano di rovinare le serate dei clienti non è scemato a sufficienza per fare a meno del servizio. O almeno questa è la percezione di chi gestisce i locali, ma anche dei frequentatori e di chi risiede in zona. Malgrado l’impegno delle forze dell’ordine.

Di certo quanto accaduto due weekend fa ha contribuito a tenere alta l’asticella dell’allarme. In una galleria che mette in collegamento il Corso superiore ai Portici si è scatenato un battibecco con annesse manifestazioni violente, forse il seguito di quanto accaduto poco prima nel parco della stazione. Altri episodi inquietanti - sempre sulla strada, non nei locali - avevano dato la scossa anche nelle serate di giugno.

Nelle settimane precedenti, allentate le misure di contenimento del contagio, erano tornati a galla dei vecchi mali. A fronte di una larga maggioranza di giovani che si riversano nei locali della zona per divertirsi con rispetto degli altri, si muovono gruppi di pochi che diventano elemento di disturbo. Spesso basta poco o niente per scatenare la scintilla. E resta elevata la tensione.

Assieme al Piccolo, per ingaggiare i vigilantes già da fine maggio si erano autotassati Wunderbar, Forsterbräu, Rossini e Why Not. Si è aggiunto ultimamente, nel finanziare l’iniziativa, anche qualche negozio.

I problemi non riguardano le aree di pertinenza dei locali, era stato evidenziato fin dall’inizio, ma quelle al di là dei “confini”. Con l’introduzione della security, che fa da deterrente e dialoga nei casi in cui le situazioni possono prendere una brutta piega, pareva di assistere a un diradamento degli episodi. Invece continuano ad accadere. Magari c’è una serata in cui fila tutto liscio, ma in altre si ripetono circostanze spiacevoli. Che vedono protagonisti gruppi di giovani e che coinvolgono loro malgrado, anche in qualità di involontari spettatori, gli avventori che si ritrovano nei locali per le serate dei weekend. Dal Comune è stata tesa una mano, con la promessa di un presidio più consistente nelle ore più “difficili” da parte della polizia locale. Una rappresentanza dei gestori dei locali qualche settimana fa aveva ottenuto un confronto con la commissaria Anna Aida Bruzzese.

«Avevamo sperimentato momenti simili l’estate scorsa nel periodo di ripartenza, prendendo una decisione analoga (l’ingaggio dei vigilantes, ndr) per evitare che la situazione degenerasse» aveva spiegato Roberta Prantl del bar Piccolo circa due mesi fa. Ora è costretta a rilanciare: «Viste le circostanze, abbiamo deciso di continuare a pagare di tasca nostra un servizio di vigilanza». Un servizio con obiettivo di deterrenza e, quando serve, in grado di aiutare i gestori a raffreddare gli animi, dialogando.

Le segnalazioni di chi risiede in zona continuano. La decisione dei gestori di continuare a mettere mano al portafoglio per coprire i costi di una security privata per sorvegliare il tratto di strada è sintomatico di un disagio che si perpetua. Sarà anche questo un tema della campagna elettorale, in vista del ritorno alle urne per le Comunali il prossimo autunno.













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