Neve e vento, sacrificati  gli alberi secolari 

L’intervento. Nel parco della stazione vengono abbattute sei piante ad alto fusto. Fra queste l’acero del Canada presso l’area cani e il pioppo “gemello” di quello schiantato dalle raffiche


Simone Facchini


Merano. La veneranda età e i relativi acciacchi. La neve caduta copiosa che ne ha affaticato l’impalcatura. Gli episodi estremi del maltempo che si sono manifestati con frequenza crescente.

Il cocktail di motivazioni ha apparecchiato la sentenza per sei alberi ad alto fusto del parco della stazione, alcuni dei quali simbolici del giardino pubblico lungo viale Europa. Si tratta di alberi secolari o quasi: gli esemplari più vecchi contano ottanta-novanta anni.

Interventi da domani.

I lavori di manutenzione del verde all'interno del parco cominceranno domani. Riguardo alle ragioni che hanno determinato la scelta di abbattere le piante, una nota dell’amministrazione fa riferimento a motivi di sicurezza: «Si tratta di esemplari che, divenuti instabili per vetustà o danni irreparabili, rappresentano un pericolo per l'incolumità delle persone». È Anni Schwarz, direttrice delle Giardinerie comunali, a indicare di quali alberi si tratta: l'acero del Canada che svetta solitario al centro del prato accanto all'area per cani, il pioppo che sorge vicino all'ingresso sud del parco e alcuni cedri «ormai in gran parte marciti e quindi al termine del loro ciclo vitale. Negli anni scorsi l'acero è stato sottoposto ad accurati controlli anche tramite misurazioni strumentali. Inoltre sono stati eseguiti complessi interventi di risanamento con l'obiettivo di conservare il più a lungo possibile questo esemplare così caratteristico per il paesaggio urbano della zona» spiega la dirigente responsabile dell’ufficio verde e ambiente ma anche dell’unità speciale istituita per l’adattamento ai cambiamenti climatici. «I rami della sua corona sono stati anche ancorati con appositi tiranti, ma le recenti nevicate hanno leso irrimediabilmente i rami più robusti e non è quindi più possibile porvi rimedio».

Dopo la tempesta.

Il pioppo nelle vicinanza di piazza Mazzini è invece il “gemello” di quello, altrettanto gigantesco, schienato sulla strada dalle raffiche di vento nella tempesta del 25 settembre. L’esposizione determinata dalla mancanza dell’altro pioppo in una zona dove le raffiche provenienti dalla Venosta alzano la voce ha contribuito a determinare la scelta per il taglio. «In questi ultimi anni gli episodi meteorologici estremi si sono fatti via via più frequenti» specifica Schwarz. «Di conseguenza, un controllo accurato e costante degli alberi e la loro manutenzione con interventi mirati sono divenuti elementi sempre più essenziali per una gestione oculata e lungimirante del patrimonio arboreo cittadino. I nostri esperti controllano le piante presenti lungo le strade e nei parchi nel corso di tutto l'anno, così come peraltro prescrive il Piano quinquennale di gestione del verde. Se dagli esami emergono criticità ovvero si evidenziano danni tali per cui un albero è diventato instabile, bisogna intervenire e sostituirlo. E questa non è mai un'operazione che si compie senza procedere prima a tutti gli accertamenti del caso».

Precedenti.

Il parco della stazione cambierà dunque ancora parzialmente volto. Solo un paio d’anni fa, l’applicazione di una vecchia legge sul rispetto delle distanze dai binari (la ferrovia corre poco distante) aveva determinato diversi abbattimenti. Le piante erano state sostituite da cespugli «che contribuiscono a tutelare e a stimolare la biodiversità» precisa Anni Schwarz.

Il patrimonio arboreo.

L’amministrazione municipale specifica che sul territorio comunale di Merano sono presenti oltre 7.000 alberi ad alto fusto, e sono tutti registrati nel catasto degli alberi del Comune. Per ogni esemplare è stata predisposta una scheda che ne riporta le peculiarità biologiche con l'indicazione dei controlli e degli interventi al quale è stato sottoposto nel corso degli anni. Tutte le piante che vengono abbattute vengono poi sostituite. «Complessivamente - chiosa la nota - il numero degli alberi pubblici sta crescendo, anche perché l'amministrazione comunale si premura di prevedere, nel caso di progetti edilizi pubblici, sempre nuovi siti di impianto. Nella maggior parte dei casi le ceppaie degli alberi tagliati lo scorso autunno e in questi mesi invernali verranno rimosse nel prossimo mese di febbraio per fare spazio a nuovi alberi. Le rimanenti ceppaie verranno invece asportate nell'autunno 2021».













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