Merano

Norme anti-Covid violate a Merano: pizzeria verso 3 mesi di chiusura 

Dopo i rilievi della Provincia, la notifica è stata inviata dal Comune al “Beatrice” di via Mainardo i cui titolari hanno 15 giorni di tempo per presentare le controdeduzioni. Diversi verbali contestano il mancato rispetto delle regole



MERANO. Tre mesi di sospensione della licenza. È quanto notificato alla pizzeria Beatrice di via Mainardo dal Comune, dopo le reiterate contestazioni e violazioni delle disposizioni anti-Covid da parte del locale, certificate da una serie di verbali delle forze dell’ordine e della polizia locale.

A partire dalla notifica, consegnata verso la fine di marzo, i titolari dell’esercizio hanno quindici giorni di tempo per presentare le controdeduzioni. Passati i quali, il sindaco Dario Dal Medico potrà firmare l’ordinanza che imporrà la chiusura per 90 giorni.

Non è la prima volta che il locale è oggetto di provvedimenti di chiusura. Riconducibili tutti a violazioni delle disposizioni legate allo stato d’emergenza per la pandemia. All’interno del locale, le forze dell’ordine e gli agenti della polizia locale hanno di volta in volta verificato, per esempio, il mancato rispetto dell’uso delle mascherine e del controllo del green pass. In un’occasione, era stata certificato il servizio proprio in uno dei periodi di chiusura imposti dalle autorità.

Inizialmente, norme alla mano, era stata paventata anche la revoca della licenza all’attività. In municipio, la Provincia - come confermato dal segretario generale Eros Magnago - che ha già disposto più sanzioni (in termini pecuniari e di sospensione dell’attività), ha inviato una nota che demanda all’amministrazione comunale le decisioni sulla licenza. In via Portici, dove gli “affari legali” ricadono sotto la competenza dell’assessora Claudia Benedetti, hanno esaminato il caso a fondo. Determinando che non ci sarebbe un presupposto univoco che giustificherebbe la revoca della licenza, nell’ambito di quanto disposto dalla legge e dalle disposizioni anti-Covid dovute all’emergenza sanitaria. Ci sarebbero invece i presupposti per la sospensione di tre mesi dell’attività (il massimo concesso nel quadro configurato) per le reiterate violazioni - come accennato, documentate da diversi verbali - nell’ambito della sicurezza pubblica. Nel caso riferite alla situazione sanitaria.

Se il sindaco firmerà l’ordinanza di chiusura, è possibile aspettarsi dai titolari del locale dei ricorsi. Il segnale lanciato dal Comune, ma anche dalla Provincia, è che comunque il mancato rispetto delle regole avrà conseguenze. SIM













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