Per Alperia una torre sull’acqua 

Il progetto. Affacciato su via Scuderie un palazzo “galleggiante” a sette piani, alle sue spalle l’edificio che ospiterà Edyna e un grande parco Sarà il luogo di lavoro di 300 persone, al suo interno si troveranno un centro di ricerca e sviluppo ma anche l’apparato commerciale


Simone Facchini


Merano. Una torre di sette piani che “galleggerà” sull’acqua, affacciata su via Scuderie. Alle sue spalle, rivolta verso l’area delle caserme, un’architettura ispirata al verde e alla natura. La nuova sede di Alperia a Merano, che sorgerà dove operava la segheria Haller in prossimità della stazione minore della città, sarà un palazzo “Giano Bifronte”: parole del suo stesso designer, l’architetto Alberto Cecchetto. Ospiterà, a pieno regime, 300 dipendenti di Alperia e di Edyna, i primi nella torre a pianta ellittica alta 22 metri, i secondi nello stabile retrostante con un solo livello in superficie, affacciato sul grande parco. Costerà 25 milioni di euro, finanziati con la cessione di tre sedi del gruppo, due a Merano e una Bolzano. I lavori cominceranno nel 2021 per completarsi nel 2023.

E la zona artigianale di Maia Bassa cambierà volto e skyline.

Acqua e verde.

Segnare un punto di svolta urbanistico è l’ambizione dei registi dell’operazione culminata ieri con la presentazione del progetto. E quindi della politica, che ha preteso nero su bianco, all’epoca della fusione fra Sel e Azienda energetica, una nuova sede a Merano che non fosse una semplice succursale. La stessa politica che a livello comunale ha messo mano al Puc per consentire di superare i precedenti limiti in altezza previsti. Ambizione condivisa con Alperia e la fondazione Inarcassa, che hanno indetto il concorso di progettazione, e naturalmente con chi ha vinto la gara, emergendo fra oltre cinquanta concorrenti, nazionali e stranieri. «Era stato chiesto di creare un’architettura “iconica” e che allo stesso tempo fosse rappresentativa del luogo», spiega l’architetto Cecchetto. Ecco perché l’acqua, fonte di energia, e il verde, «tale da creare una connessione fra le rive dell’Adige e l’area delle caserme», della cui riqualificazione il nuovo complesso vuole fare da apripista e modello.

Innovazione.

Trecento i collaboratori del gruppo Alperia e di Edyna che popoleranno il complesso: in parte saranno quelli trasferiti dalle attuali sedi meranesi (al momento circa 130), ma Maia Bassa diventerà anche sede della divisione ricerca e sviluppo e dell’apparato commerciale. «Presentiamo un progetto che va oltre quanto definito nell’accordo di fusione» osserva il Ceo Johann Wohlfarter. «Al nuovo palazzo era destinata la sede di Reti, ma alla fine è stato preferito creare un polo dell’innovazione». Dove saranno al lavoro i cervelli del gruppo che studia nuove idee. «Il mondo dell’energia sta vivendo una svolta epocale, lo sviluppo è essenziale. Fra l’altro, stiamo per lanciare un prodotto nel solare», anticipa Wohlfarter, che precisa: «Copriremo i costi di realizzazione vendendo le due sedi di Merano e a Bolzano quella di via Canonico Gamper».

«Sarà un po’ come avere la nostra università», commenta il sindaco Paul Rösch. «Il polo ricerca e sviluppo di Alperia darà slancio al progetto comunale Mind»: è il programma che concentra nella zona produttiva di Maia Bassa il distretto dell’innovazione che già comprende il coworking di via Scuderie e i laboratorio delle professionali Zuegg.















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