Piano sociale al palo, già un anno di ritardo 

Le politiche di assistenza. Il documento avrebbe dovuto coprire il triennio 2019-2021 Consegnata la versione della società incaricata, ma giunta e consiglio ancora non l’hanno approvata


Giuseppe Rossi


Merano. Il primo dei tre anni che avrebbero dovuto disciplinare e indirizzare l’operato dell’amministrazione nell’ambito del sociale ormai se n’è gia andato, ma del piano 2019-2021 del Comune di Merano non c’è ancora nessuna traccia, almeno nella sua versione definitiva da portare per l’approvazione in consiglio comunale.

Il parto di questo documento, che in città ormai manca da otto anni (il precedente, è opportuno ricordarlo, scadeva nel 2011), pare essere molto difficile, al punto da richiedere tempi infiniti per la sua stesura finale.

L’incontro al Kimm.

Era il 2017 quando si parlava di un piano in dirittura d’arrivo. Poi, lo scorso anno, a fine agosto, era stato convocato nella sala Kimm un gruppo di lavoro per sviluppare le varie tematiche. E proprio in quella sede era stato dato per certo il completamento del corposo documento entro la fine dello scorso anno. Sono passati ormai altri otto mesi, ma del documento non si hanno notizie. Le uniche certe riguardano l’attività affidata all’associazione Chiron, che aveva il compito di accompagnare il Comune nella stesura del documento.

Versione consegnata.

«La nostra versione finale del piano sociale 2019-2021 – spiega Karl Gudauner, il referente del Comune all’interno di Chiron – è stata consegnata all’ufficio assistenza e all’assessore Stefan Frötscher lo scorso mese di maggio. Sicuramente successivamente sono stati apportati ancora alcuni ritocchi. Essendo concluso il nostro lavoro, non so dire se la volontà dei politici comunali è quella di arrivare all’approvazione finale entro l’autunno».

Una cosa è certa: da maggio il piano sociale si trova nei cassetti dell’ufficio assistenza del Comune e attende ancora il benestare non solo politico della coalizione di governo, ma anche quella delle autorità evidentemente coinvolte nelle linee guida che il piano porta con sé.

La necessità del piano.

Il piano sociale di Merano, come del resto il piano urbano del traffico, era uno dei punti centrali del programma della coalizione guidata dal sindaco Paul Rösch, e ora i tempi per rispettare gli impegni presi con gli elettori diventano sempre più stretti.

In giunta comunale, almeno in via ufficiale, per l’approvazione il documento non è mai arrivato, ed è certo che prima del passaggio in consiglio comunale sarà necessario arrivare alla votazione nell’esecutivo.

Gli obiettivi.

A meno di un anno dalle elezioni c’è ora però il rischio che qualcuno remi contro un piano del quale gli abitanti di Merano hanno tanto bisogno. Va ricordato che con il piano sociale vengono presi impegni verso lo sviluppo delle strutture di accoglienza residenziali e non, che a Merano sono carenti nonostante la costruzione in corso della nuova casa di riposo St. Josef, a cura dell’Ordine teutonico, dietro il parco Marconi, come del resto il centro lungodegenti Sant’Antonio, che con i poco più di 72 posti letto disponibili presenta continue liste d’attesa. Ma ci sono anche da disciplinare le strutture di residenza assistita, il cohousing, il centro diurno, l’assistenza domiciliare, la valorizzazione della consulta anziani, l’assistenza familiare all’infanzia, il doposcuola.

Invecchiamento.

Merano, si diceva giusto un anno fa, è una città dove si sta bene, ma che deve far fronte all’invecchiamento della popolazione, al calo dei giovani, all’aumento delle persone che vivono da sole – che ormai rappresentano il 41,8% di coloro stabilmente presenti in città – e all’incremento degli stranieri, che hanno toccato il 16% della popolazione, con ripercussioni nella società e nel mondo della scuola.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità