Portici, altri roghi nello stabile 

All’indomani dell’evacuazione. Dopo una notte passata da parenti, amici e in albergo ieri pomeriggio gli inquilini sono rientrati nelle loro case Emergono testimonianze che parlano di «altri principi d’incendio nello stesso posto». Nel mirino il pianerottolo dove si trovano i bidoni dei rifiuti 



Merano. Per diverse ore sono rimasti con il fiato sospeso, nell’incertezza se poter rientrare nella loro casa o dover trovare un tetto per un’altra notte, o forse più. Nel pomeriggio, completati i rilievi dei vigili del fuoco e gli accertamenti di polizia giudiziaria, hanno cominciato a rientrare nei loro alloggi. L’emergenza, almeno la sua fase più acuta, è terminata per gli inquilini del civico 105 di via Portici, evacuato martedì per le conseguenze di un rogo sulle cui cause i pompieri del corpo permanente di Bolzano e la polizia di Stato relazioneranno in procura. Emerge intanto, dalle testimonianze dei residenti, che altri principi d’incendio negli anni scorsi hanno interessato lo stabile. Almeno tre, pare, e sempre nello stesso punto: il pianerottolo del primo piano, nei pressi dei servizi igienici del ristorante-pizzeria Römerkeller e alcuni bidoni per i rifiuti.

Coincidenze.

«La prima volta ho attribuito il rogo a fatalità, la seconda anche. Questo è il terzo incendio che si verifica ed allora stanno aumentando in me le perplessità». Chi parla è Massimo Tirelli, imprenditore meranese e proprietario di una parte dell'edificio. C 'è un'altra coincidenza che lo stesso Tirelli evidenzia: «Per la terza volta il rogo si è sviluppato nel pomeriggio proprio durante l'orario di pausa della pizzeria quando il personale è assente per il normale turno di riposo. Io alle coincidenze credo ma quando si ripetono, alla stessa ora, comincio ad avere dei dubbi. Il rogo si è sviluppato dal locale dove sono sistemati i bidoni per le immondizie. È da tempo che veniva sollecitato lo spostamento dei bidoni che invece sono rimasti al loro posto. Ora, dopo quello che è successo, vedrete che li sposteranno». L'amministratore di condominio è lo studio Zucchiatti di Bolzano. Massimo Tirelli, alla domanda se nel condominio vi fossero mai state delle divergenze ammette che «qualche contrasto c'è sempre stato ma si tratta di divergenze di ordine condominiale che non dovrebbero essere la causa di quanto è accaduto».

In municipio.

È stata una giornata intensa anche in Comune quella di ieri, dove si è agito su diverse sponde con summit fra il vicesindaco Andrea Rossi e i responsabili delle ripartizioni di ripartizioni edilizia e servizi tecnici, polizia locale (competente per la protezione civile) e servizi sociali. Al telefono, nel momento dell’emergenza, martedì il sindaco Paul Rösch (attualmente fuori città) aveva dato l’ok a individuare soluzioni per chi si fosse trovato nell’impossibilità di trovare riparo per la notte. A causa delle condizioni dello stabile, infatti, la protezione civile aveva disposto lo sgombero della palazzina. Sono una decina gli appartamenti, una quindicina le persone coinvolte. Sette quelle evacuate ieri dai pompieri, alcune con l’autoscala, quando il fumo denso e nero ha invaso il giroscala penetrando negli alloggi. Un paio non erano in casa, altri 3-4 secondo le liste possedute dall’amministrazione municipale si trovano fuori città.

Martedì sera alcuni inquilini hanno trovato accoglienza da parenti o amici, mentre un paio di famiglie hanno passato la notte in strutture alberghiere cittadine. Soggiorni che sarebbero potuti durare di più, fino a quando ieri pomeriggio gli inquilini sono rientrati nei rispettivi appartamenti cominciando a riassettarli. «I nostri uffici tecnici incaricati - ha confermato ieri pomeriggio il vicesindaco Andrea Rossi - non hanno ravvisato controindicazioni, né sotto l’aspetto della statica né sotto quello della salubrità degli ambienti».

Ieri nel pomeriggio ha anche riaperto la pizzeria dopo che per tutta la mattinata addetti e dipendenti avevano provveduto a ripulire alcuni locali che erano stati soltanto marginalmente interessati dall'intenso fumo sviluppatosi a seguito del rogo. SIM/E.D.















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