il caso

Raduno di auto, MeBo in tilt: «Evento non autorizzato»  

Cinquecento vetture per un incontro di “tuning” per macchine sportive modificate, lunghe code a Sinigo. De Paoli, comandante della polizia locale: «Nessun avviso, abbiamo fatto il possibile». Individuato il responsabile, un 46enne germanico



MERANO. Il raduno di auto che giovedì ha mandato in tilt la viabilità sulla MeBo all’altezza dell’uscita di Sinigo avrà, con ogni probabilità, delle conseguenze. «Non risulta alcuna autorizzazione. E dobbiamo considerare che si tratta di un evento di portata notevole» sottolinea Alessandro De Paoli, comandante della polizia locale, che aggiunge: «Da quanto appreso, già il giorno prima c’erano colonne di macchine che hanno raggiunto Bolzano e Terlano. Eppure nessuno ci ha avvisati». Vale a dire: la manifestazione poteva essere inquadrata e regolamentata, evitando i disagi che hanno dovuto subire tanti pendolari e automobilisti.

Fra 400 e 500 vetture.

Di certo c’è che giovedì, per diverse ore, sulla MeBo a Sinigo e presso la rispettiva uscita non si poteva circolare. Fra quattrocento e cinquecento vetture - per lo più provenienti da Germania e Austria - avevano aderito all’iniziativa della quale pare non fosse stata avvisata alcuna autorità, passaggio necessario in circostanze del genere. Proprio per garantire la sicurezza e assicurare di minimizzare gli effetti. Sul tema dell’evento parliamo di tuning, vale a dire di veicoli modificati con assetti sportivi. Un appuntamento, questo sì, era previsto in un locale della parte sud della frazione. Ma la portata è andata oltre, mandando in crash il sistema.

L’intervento.

«Appena abbiamo saputo quanto stava accadendo, abbiamo dirottato tutte le forze disponibili della nostra squadra in zona» precisa De Paoli. Gli agenti della polizia locale hanno fatto di tutto per fluidificare il traffico, trovandosi tuttavia di fronte a uno tsunami. Senza preavviso.

Dall’uscita per la superstrada per sdoganarsi dalla morsa del traffico c’è chi ha impiegato oltre un’ora, quando in condizioni normali basta una manciata di minuti. Inaccettabile. Fioccano le lamentele. «Comprensibili – risponde De Paoli – ma non avevamo avuto nessuna comunicazione». È in corso la ricostruzione dell’accaduto, ma il nastro si inceppa fondamentalmente laddove a fronte di una (pur pacifica) invasione di autovetture, nessuno sarebbe stato avvisato. Quando invece una manifestazione di questa portata necessita di un adeguato preavviso per predisporre le diverse misure per accoglierlo, sempre che sia possibile farlo nel contesto designato.

Il responsabile del raduno, un cittadino germanico di 46 anni, è stato identificato. Sarà lui, con ogni probabilità, a dover rispondere delle denunce.

Il tuning.

Come accennato, il raduno chiamava a raccolta appassionati di tuning: con questo termine si intende la modifica di un veicolo rispetto agli standard produttivi di serie al fine di adeguarlo ai propri gusti o alle proprie specifiche esigenze. È originario degli Stati Uniti d'America negli anni Sessanta.

Comporta diverse possibilità di modifiche estetiche alla carrozzeria o a parti di essa, delle meccaniche al motore o all'impianto frenante, fino a interessare il sistema di scarico o l'assetto di guida, ma anche l'impianto di illuminazione del veicolo, quello audio, o ancora gli interni. SIM

 













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