Merano

Raduno separatista, la vicesindaca difende Mitterhofer

Katharina Zeller: «Si è trattato di una comparsata all’evento indipendentista senza rappresentare il Comune»



MERANO. Sulle richieste di dimissioni da parte delle opposizioni, piovute sul presidente del consiglio comunale Christoph Mitterhofer in seguito alla sua partecipazione alla festa organizzata dagli Schützen in piazza della Rena l'altro sabato, nel corso della quale i cappelli piumati hanno auspicato per l'Alto Adige l'indipendenza dall'Italia, interviene la vicesindaca Katharina Zeller.

In un certo senso, era stata proprio la vicesindaca Svp tra gli artefici del passaggio di Mitterhofer dalla Südtiroler Freiheit alla Stella Alpina, sfociata con l’assegnazione a Mitterhofer alla presidenza del consiglio comunale tra le proteste delle opposizioni e i mal di pancia dei partner italiani di giunta.

«Si continua a pestare l'acqua nel mortaio. Posso condividere che Christoph Mitterhofer poteva evitare di postare la foto sui social, proprio per evitare l'inutile polemica, ma la richiesta di dimissioni è esagerata e fuori luogo», esordisce la vice sindaca facendo riferimento al post di Mitterhofer sulla pagina Facebook istituzionale del presidente del consiglio nella quale Mitterhofer evidenzia la sua partecipazione alla chiamata indipendentista di sabato, tra l'altro, guidata proprio dai consiglieri provinciali Sdf Myriam Atz Tammerle e Sven Knoll che in una intervista sulla stampa tedesca ha preso le difese di Mitterhofer.

Post che ha fatto discutere molto i protagonisti della politica locale e che nel frattempo registra un “like” anche da Melanie Plattner, volto noto del volontariato meranese e già candidata alle ultime amministrative con Zeller proprio nelle file della Svp.

Vicesindaca che continua nella difesa di Mitterhofer: «Si parla di lui sempre e solo quando si ferma per un'ora a bere una birra in questo tipo di manifestazioni, ma nessuno parla di lui quando presenzia a eventi per le pari opportunità, lgbtq+ o interviene insieme a rappresentanti dell'esercito italiano al circolo ufficiali di via Mainardo. Quindi, come lo si rispetta in queste occasioni, lo si rispetti anche nelle altre. Soprattutto perché la sua partecipazione non è stata attiva e non ha reso dichiarazioni, rimarcando di non essere lì come rappresentante istituzionale, ma solamente in veste privata». J.M.













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