Il caso

Ristoratore e psicologo «no-vax», Merano si indigna e reagisce 

Dopo il reportage di Piazzapulita nel mirino la pizzeria Beatrice di via Mainardo e un noto professionista sospeso che esercita in nero. Il sindaco Dario Dal Medico: «Pessima pubblicità per la città». Lo chef Andrea Fenoglio: «Ci rimette tutta la categoria». Il comandante dei vigili Fabrizio Piras: «Solo da noi cinque sanzioni»


Jimmy Milanese


MERANO. «Il ristoratore meranese no vax che non paga le multe e irride le Forze dell'ordine? Lo psicologo no vax sospeso ma che esercita comunque e che nel vaccino pensa ci siano delle lame che tagliano gli organi? Eccezioni che non inficiano il sostanziale rispetto delle normative anti Covid-19 da parte dei meranesi, ma veramente una pessima pubblicità per la nostra città». Questo, in sintesi, il commento del sindaco Dario Dal Medico, dopo che giovedì sera su La7 nella trasmissione “Piazzapulita” è stato mandato in onda un servizio nel quale si mostravano i comportamenti no vax dei gestori di una pizzeria di via Mainardo (Beatrice ndr), oltre alle assurde affermazioni di uno psicologo meranese che affermava di esercitare nonostante una sospensione dall'esercizio della professione.

A realizzare il servizio, il giornalista Alessio Lasta, meranese e inviato di punta della trasmissione di Corrado Formigli che con una telecamera è entrato nella pizzeria dove nessuno indossava la mascherina poi. Poi, in veste di cliente, si è presentato nello studio dello psicologo che tra le sue competenze dichiara di essere in grado di «guarire l'anima»!

Della pizzeria «no Green Pass» alla periferia di Merano avevamo già scritto per via di un cartello esposto dai gestori nel quale si invitavano i clienti ad entrare nel locale senza mascherina e ai quali non sarebbe stato chiesto il certificato verde. Un ristoratore che di fronte al giornalista-cliente, assieme alle figlie irride le Forze dell'ordine e dichiara di non rispettare alcuna normativa anti Covid-19. Nel servizio si vede anche il personale, privo di protezioni, prendere il pane a mani nude, ma anche clienti ai quali il Green Pass non viene chiesto.

A quel punto, inizia il dialogo tra il giornalista che si finge cliente e il gestore ignaro che a più riprese dichiara di infischiarsene delle multe a lui comminate. «Le prendo, impacchetto e butto nel gabinetto», le parole del ristoratore. «Abbiamo avuto dieci controlli e venti verbali, ma io metto davanti mia figlia e nessuno ci può fare nulla. Sarò io a denunciare i poliziotti per abuso di potere, spiega il ristoratore al giornalista, dopo essersi assicurato di non parlare con un carabiniere.

Per questi comportamenti, arriva la condanna da parte del primo cittadino nei confronti del ristoratore meranese. «Conosciamo bene la situazione più che nota da tempo, e per questo ci eravamo subito mossi. Mi sento però di dire che quel ristoratore rappresenta un caso isolato», chiude il discorso Dal Medico. È il comandante della polizia locale Fabrizio Piras a confermare l'eccezionalità del caso. «Siamo intervenuti ben prima della messa in onda del servizio. Per la condotta, solo noi abbiamo elevato al ristoratore 5 verbali di infrazione e segnalato tutto alla Provincia di Bolzano, chiedendo un provvedimento di sospensione. Di più non potevamo fare, visto che al momento dei controlli non avevamo rilevato una grave infrazione», spiega Piras.

Sul ristoratore di via Mainardo si indigna anche lo chef stellato Andrea Fenoglio.

«È un grande dispiacere constatare che ci sono colleghi che lavorano in questa maniera, comportandosi fuori dalla legge, tra l'altro, facendo fare una pessima figura alla città e alla categoria», queste le parole dello che aggiunge: «Mandare via persone che non hanno chiare le regole, tutto a nostre spese, fa male, ma la legge si rispetta», conclude Fenoglio.

Nella seconda parte del servizio, Alessio Lasta si finge paziente e visita uno psicologo che in rete dispensa improbabili consigli per combattere il Covid. «Beviamo acqua calda che uccide il virus. Sopra il tampone c'è una sostanza cancerogena e nel vaccino che cambia il genoma e toglie l'anima, hanno messo delle lame che vanno nel flusso sanguigno e tagliano gli organi», confida a Lasta lo psicologo prima di chiedergli 90 euro in nero perché, spiega: «Sono stato sospeso, non posso emettere fattura».

Sulla vicenda, interviene anche Francesca Zucali, vice presidente del Consiglio dell'Ordine degli Psicologi di Bolzano. «Appena appresa la notizia, ci siamo subito attivati per vederci chiaro, visto che le sospensioni per i sanitari che non si vaccinano, fino a un mese fa erano a carico di Sabes e solo da poco ce ne occupiamo noi. Detto questo, c'è da dire che siamo un territorio invaso da figure professionali come queste che non sono attinenti con quello che viene definito professionista della salute mentale», conclude Zucali.

Sul tema è intervenuto anche un collega altoatesino con studio a Brunico che rende pubblico il nome dell’interessato e chiede un procedimento disciplinare urgente. «Come psicoterapeuta sono molto arrabbiato (si legge in un post su Facebook ndr) per il comportamento non professionale e non rispettoso dell’etica del collega di Merano. Questo comportamento rende necessario un procedimento disciplinare con l’esclusione dall’Ordine e il divieto di esercitare la professione. A questo scopo mi impegnerò a fondo. Come psicoterapeuti abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei pazienti, già turbati per le rispettive situazioni».













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