Merano

Salta per evitare il treno: per la cerva una caduta fatale 

Il fischio del convoglio e poi la drammatica scena l'altra mattina in via Zuegg, dove l’ungulato probabilmente era giunto a seguito del forte temporale



MERANO. Il macchinista che all'improvviso frena il freno. Il fischio, e la speranza che quell'animale da 200 chili apparso all'improvviso si sposti dai binari. È il drammatico preludio all’ultima parentesi di vita di un bellissimo esemplare di cerva che si era piazzato sul tracciato ferroviario.

Questa la scena che l'altra mattina verso le 8.50 si è materializzata di fronte al macchinista del treno che da Merano era diretto a Bolzano. All'altezza di via Zuegg, dunque nel tratto urbano della linea - là dove costeggia l’ippodromo sulla parte opposta alle tribune - pochi metri prima della rampa che porta alla rotonda di ponte Marlengo, l'uomo ha dovuto azionare i dispositivi di frenata e di allarme per indurre l’ungulato ad allontanarsi.

Tragico il destino della cerva che a quel punto con un balzo è piombata su via Zuegg sbattendo rovinosamente al suolo mentre il treno continuava la sua corsa. Un impatto che si sarebbe rivelato di lì a poco fatale per l'animale che per qualche minuto, raccontano i testimoni, è rimasto riverso sull'asfalto, sofferente, prima di tentare di trovare riparo.

«Lo abbiamo visto trascinarsi faticosamente dalla strada fino a raggiungere il cancello di un garage. A quel punto, si è accasciato e piano piano se ne è andato», con un nodo alla gola spiega una donna testimone di quanto accaduto. Immediata la chiamata alla Guardia Forestale che giunta sul posto non ha potuto fare altro se non constatare la morte della cerva, per poi occuparsi delle successive operazioni.

Difficile spiegare il motivo dell’ “incursione” dell’ungulato nella zona urbana. Forse il recente temporale può avere spinto l'animale verso valle dove, si parla sempre per ipotesi, potrebbe aver trovato rifugio nei pressi dell'ippodromo o nelle zone limitrofe. Perdendo l'orientamento.

Spiega un'altra testimone: «Era lì, sull'asfalto, in mezzo alla strada dolorante dopo quel salto di diversi metri dal tracciato ferroviario. Poco prima, la frenata del treno e il fischio avevano attirato la nostra attenzione. Mai ci saremmo aspettati una scena del genere. Forse, nel salto l'animale ha sbattuto contro un palo, o un muretto, perché giunto a terra era come incapace di muoversi», racconta una donna che conclude: «Ancora più straziante il tentativo della cerva di mettersi al sicuro, quando a fatica si è trascinata fuori dalla carreggiata e noi impotenti che non sapevamo cosa fare».

Un caso piuttosto raro, quello di un cervo in un contesto urbano. Richiama tuttavia alla memoria quando, anni fa, proprio un cervo scorrazzò per il centro di Bolzano prima di essere abbattuto da un guardacaccia in un parcheggio. Sempre nel capoluogo, dal Virgolo scendono con una certa regolarità verso la città dei caprioli. A Lana era il 2010, un daino aveva trovato rifugio nell’autorimessa di un supermercato: in quella circostanza, l’animale era stato sedato e riconsegnato al suo habitat. J.M.













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