Sinigo, la nuova stazione servirà 150 mila utenti 

L’operazione torna nell’agenda politica. Serviranno almeno 10 anni di progetti e trattative Riesumate le soluzioni di tre anni fa: la fermata potrebbe essere vicino all’abitato o in zona Obi



Merano. Ci vorranno verosimilmente anche più di dieci anni, ma l’amministrazione comunale insiste. La riattivazione della fermata ferroviaria di Sinigo – oggi un rudere – potrebbe servire un’utenza di 150 mila passeggeri l’anno e contribuire all’abbattimento delle emissioni nocive dei mezzi che ogni giorno raggiungono la frazione. L’annuncio dell’intenzione di proseguire l’impegno dà seguito alle istanze del vecchio comitato di quartiere, il cui presidente Luca Ciprian si era speso tanto per il progetto.

Ipotesi messe nel cassetto.

L’idea prende le mosse dal Piano particolareggiato del traffico redatto tre anni fa dall’ingegnere svizzero Willi Hüsler, che aveva esaminato le ipotesi di realizzazione di una stazione a Sinigo dopo la dismissione di quella in via Montecatini negli anni Settanta. La prima soluzione prevedeva la costruzione di una fermata tra il laghetto di pesca sportiva e via Fermi, la seconda invece guardava alla zona Obi. Una avrebbe privilegiato i residenti, l’altra i lavoratori, ma in virtù dei collegamenti con la zona più densamente abitata era stata ugualmente indicata dal comitato di quartiere come la migliore.

L’incontro tra stakeholder.

Praticamente le stesse ipotesi che giovedì, durante un incontro con tecnici e amministratori dei Comuni di Lana, Marlengo, Scena e Avelengo, della società Funivie Merano 2000, dei Giardini botanici, di operatori del settore turistico, di funzionari della Provincia, di collaboratori della Memc e con portavoce del comitato di quartiere, l’amministrazione comunale ha tirato fuori dal cassetto: «La variante nord – dice infatti l’assessora Madeleine Rohrer – è la soluzione più comoda per gli abitanti di Sinigo e quella che più facilmennte potrebbe essere integrata nella rete ciclabile. In questa variante proponiamo la costruzione di un ponte pedociclabile che passi sopra la linea ferroviaria, l’Adige e la MeBo e che colleghi la zona industriale di Lana. L’accesso dei bus e delle auto sarebbe lungo via Fermi, oppure lungo via Rio Sinigo. La variante cosiddetta “di mezzo” risulterebbe invece più funzionale in relazione al maggior numero di posti di lavoro. In tal caso sarebbe previsto un ponte – pedonale e dotato di un binarietto per poter spingere le bici – verso la zona industriale di Lana, mentre i ciclisti dovrebbero percorrere via Max Valier. Anche questo sito sarebbe ben integrato nella rete ciclabile e facilmente raggiungibile in auto e in autobus attraverso via Abarth».

Comune e Provincia.

Nel 2019 il Comune si è preoccupato di inserire la stazione anche nel Masterplan. Ma dovrà essere la Provincia a smuovere le acque raddoppiando la linea ferroviaria (operazione che secondo i meglio informati richiederà un decennio) ed esaminando lo studio nel quale Hüsler a breve integrerà tutti i suggerimenti formulati nel corso dell’incontro di giovedì e che nelle prossime settimane sarà presentato ufficialmente alla giunta comunale. Dopo aver inoltrato il documento agli uffici provinciali il Comune dovrà avviare le trattative con Rfi e Sta.

L’analisi dei dati.

Lo studio dell’ingegner Hüsler si basa su dati e simulazioni: il numero degli abitanti di Sinigo, i posti di lavoro nella zona produttiva, i flussi dei pendolari e dei turisti che frequentano castel Trauttmasdorff. Sulla base di questi dati Hüsler ha ipotizzato che ogni anno a Sinigo potrebbero salire in carrozza circa 150 mila persone, a condizione che si riesca a collegare le aree limitrofe alla stazione mediante percorsi pedociclabili, linee degli autobus e zone park & ride.

Alla stazione di Maia Bassa l’anno scorso hanno validato il biglietto 134 mila passeggeri, alla stazione centrale di Merano ben 937 mila persone. Nel corso dell’incontro i partecipanti si sono trovati d’accordo sulla necessità di collegare in modo funzionale la zona produttiva di Lana, di dotare il parcheggio della stazione di un parcheggio sufficientemente ampio e di collegarla, tramite bus, con il Giardino botanico e con Scena. Altrettanto importante è parsa la realizzazione di un ponte pedociclabile sull’Adige. S.M.













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