Sport da grandi numeri ma c’è il problema alloggi 

Il tema. Il Cool Swim Meeting con 500 atleti ed entourage da sistemare ha risollevato la questione Alberghi occupati e prezzi alti: rilanciata la candidatura per il centro sportivo provinciale 


Simone Facchini


Merano. La città possiede impianti, capacità organizzative e appeal in abbondanza per ospitare eventi sportivi capaci di calamitare, da fuori zona, grandi numeri in termini di partecipazione che trascinano i relativi entourage. Lo attestano i fatti. Dalla mezza maratona al tornei di hockey o basket, di tennis e di calcio, fino alle manifestazioni internazionali di canoa. Oppure, ultimo in ordine di tempo, il nuoto: il Cool Swim Meeting, presentato alcuni giorni fa, ha annunciato l’arrivo di 500 nuotatori per l’ultimo weekend di giugno. Molti, la maggioranza, extraregionali.

Il giorno della conferenza stampa a gettare il sasso nello stagno, ridando slancio a un dibattito anestetizzato ma mai abortito, è stato Guido Marangoni, presidente di Meranarena, la inhouse comunale che gestisce diversi impianti sportivi. Il Cool Swim Meeting – questo il succo del suo intervento – con i suoi numeri dimostra quanto all’organizzazione di questi eventi debba corrispondere una capacità ricettiva adeguata. E il discorso, a margine della conferenza stampa, è filato dritto sull’areale delle caserme.

L’area militare dismessa.

Caserme che, nell’occasione del meeting di nuoto ideato e allestito congiuntamente da Aesse e Sportclub Merano, metteranno a disposizione una sessantina di posti letto. Disponibilità scaturita da un accordo sovraordinato tra Coni ed Esercito.

Ma è proprio sull’areale dismesso, in procinto di entrare nelle disponibilità della Provincia (anche se su quando accadrà non v’è ancora certezza) che si ragiona in prospettiva. Nell’appoggiare la manifestazione, uno degli obiettivi che l’amministrazione comunale aveva concordato con gli organizzatori era proprio quello di incrementare i partecipanti. Traguardo centrato ma che porta con sé i suoi effetti, tra i quali gestire un adeguato servizio di vitto e alloggio.

Il sistema ricettivo.

Il sistema ricettivo meranese mette a disposizione circa 6.500 posti letto, senza considerare i dintorni. Due sono gli aspetti da considerare: il primo è il tasso di occupazione, molto alto nei periodi di maggiore affluenza turistica, e la tendenza degli albergatori a preferire i soggiorni più lunghi; il secondo i costi dei pernottamenti, mediamente elevati seppur in presenza di un corrispondente livello qualitativo. Condizioni che mettono in difficoltà le società sportive, e nel caso si parla di quelle giovanili o amatoriali, che desiderano prendere parte alle manifestazioni. E che a cascata travolgono gli organizzatori costretti alle acrobazie per coniugare eventi ad alta popolarità e gradimento alle esigenze di alloggio.

Centro sportivo provinciale.

Ed è qui che rispunta il discorso del centro sportivo provinciale nell’area dismessa delle caserme. Un’idea che da tempo aleggia, rispolverata l’estate scorsa dall’assessora comunale Gabriela Strohmer che con il collega Nerio Zaccaria divide la delega allo sport. Progetto sui cui finanziamenti la governance provinciale aveva cominciato a ragionare salvo poi arenare le trattative, incagliate nella mareggiata politica creata dalla diatriba fra Svp e Verdi - partner di giunta in Comune - all’epoca della campagna elettorale per le provinciali dell’autunno scorso.

Sguardo al futuro.

Ma ora che quell’onda s’è placata, in Comune le speranze sono riaffiorate. La cittadella dello sport, questo il discorso riemerso alla presentazione del Cool Swim Meeting, potrebbe prevedere alloggi e un refettorio per consentire pernottamenti e pasti degli atleti partecipanti agli eventi a costi contenuti.

Il progetto è pronto per essere ripreso in mano.













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