Il caso

Spray al peperoncino nell’aria, condominio in subbuglio a Merano

Diverse famiglie di un caseggiato di via Roma hanno accusato fastidi alla respirazione e hanno chiamato il 112. Sul posto i soccorsi, le forze dell’ordine faranno gli accertamenti 



MERANO. Tanto spavento l'altra sera per gli abitanti di un condominio Ipes di via Roma. Dopo le 20 ignoti non hanno trovato di meglio da fare se non spruzzare il contenuto degli spray al peperoncino, quelli di norma utilizzati per difendersi dalle aggressioni, nei vani di un condominio di via Roma e in quantità tale da farlo risalire e penetrare fino ad invadere le abitazioni di diversi inquilini che, allarmati per la situazione, hanno chiamato immediatamente le forze dell'ordine.

A spiegare la situazione è Matteo Caroncini, uno dei residenti della palazzina presa di mira da un atto che poteva provocare conseguenze peggiori e sul quale le forze dell'ordine stanno indagando per capirne la matrice. «Erano circa le 20 di lunedì sera, ci stavamo preparando per mettere a letto i bimbi, quando i miei figli hanno iniziato a starnutire. Lo stesso è capitato a me e mia moglie, quindi, proprio per via di questa concomitanza abbiamo pensato che fosse accaduto qualcosa di serio e dopo dieci minuti circa abbiamo chiamato il 112».

Una esperienza vissuta più o meno allo stesso modo da almeno altre tre famiglie che abitano nel condominio le quali a loro volta si sono rivolte alle forze dell'ordine, spiegando subito di accusare gli stessi sintomi.

Ovviamente, di fronte a queste richieste, massimo lo stato d'allerta con arrivo immediato dei mezzi di soccorso per il sospetto di una possibile diffusione di qualche sostanza urticante.

«In quei momenti ci siamo accorti che sul posto c'era già una ambulanza sotto il palazzo, quindi i carabinieri sono venuti a casa per controllare la situazione, dandoci immediato supporto, anche se non sono stati in grado di spiegarci cosa fosse esattamente successo, se non che era stato spruzzato dello spray al peperoncino ma che non sapevano dirci di più». Shock doppio e un certo panico per la sua famiglia originaria di Marghera, sede dell'industria petrolchimica, dove allarmi come questi generano sempre molta apprensione nella popolazione.

«Alla fine, dopo avere areato la casa in piena notte, quell'odore se ne è andato e ci siamo tranquillizzati. Tutto è andato bene, ma avrebbe potuto andarci peggio, soprattutto per una famiglia come la nostra che in casa ha una bambina con problemi fisici importanti. Stesso ragionamento si potrebbe fare nel caso quel panico provocato da difficoltà respiratorie colpisca una persona anziana», conclude il testimone di una serata che sicuramente il condominio non dimenticherà facilmente. J.M.













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