L'INTERVISTA nerio zaccaria verso le comunali 2020 

«Squadra di partiti italiani per non fare da spettatori» 

Le manovre. Il leader di Alleanza: «Spazi per inserirsi nel duello fra Svp e Verdi-Team K Candidato sindaco condiviso, i nostri primi interlocutori saranno Lega e Civica»


Simone Facchini


Merano. «Vogliamo assistere da spettatori alla rivincita fra Svp e Verdi, oppure provare a essere protagonisti con la scelta di un candidato condiviso?».

Nerio Zaccaria, assessore e leader di Alleanza per Merano, comincia a tessere la tela in vista della lunga corsa elettorale per le comunali di maggio 2020. Tenendo ben coperte molte carte, in attesa di sviluppi. Ma scoprendone almeno una: un’aggregazione fra partiti italiani che, per le dinamiche attuali, potrebbe aprire le porte per l’accesso al ballottaggio per la carica di sindaco.

Assessore, a quali attori si rivolge principalmente quando parla di aggregazione di partiti italiani?

Per la nostra collocazione politica, nell’area del centrodestra, tra i primi interlocutori vedo la Lega. Poi naturalmente anche la Civica.

Ma la Civica per Merano, ancora qualche mese fa, aveva ipotizzato una partnership con voi e Pd.

Posto che con Diego Zanella, in giunta con me, lavoro bene, vedo difficile un accordo come quello proposto dalla Civica. Ripeto, per nostro Dna propendiamo a parlare prima con la Lega.

Comunque sempre di squadra a tre si parla.

Per essere competitivi, penso sia necessario un accordo fra almeno tre formazioni. Solo in questo modo, al primo turno, si potrebbe sorpassare una fra la Svp e la coalizione Verdi-Team Köllensperger.

Dunque anche per lei il patto Verdi-Team Köllensperger è cosa fatta?

Tutto fa pensare che correranno assieme. Anche se a noi dell’esecutivo Paul Rösch non ha ancora ufficializzato la volontà di ricandidarsi.

A proposito di sindaco: l’idea di concretizzare una partnership fra partiti italiani e di coagulare consenso fra gli elettori passa inesorabilmente dall’individuazione di un nome forte. C’è già?

Ci stiamo lavorando, sono aperti alcuni discorsi. Ma è troppo presto per fare nomi.

La road map per cominciare a tirare le fila?

Alla ripresa della piena attività politica, a settembre, il primo passo sarà incontrare Lega e Civica per Merano. Con la Lega, in particolare, dovremo chiarire alcuni aspetti. Politica comunale e politica provinciale lavorano su livelli diversi, questo è vero, ma vorremmo capire se la componente leghista meranese, per esempio, si schiera dalla parte del Carroccio che in consiglio provinciale ha votato per trasferire alla Provincia le competenze del commissariato del governo, cosa per noi inammissibile.

Dunque la strada per un accordo con la Lega non è così in discesa, anche perché ci sono buone probabilità che questa decida alla fine di correre da sola. In quel caso, c’è già un piano B?

Decideremo le eventuali strategie all’interno del partito. Se la nostra idea iniziale non trovasse interesse da parte degli interlocutori prima citati, allargheremmo gli orizzonti, senza allontanarci però dal nostro alveo di appartenenza politica. Ci sarà comunque tempo per valutare altre strade.

Non le pare difficile che la Civica possa dare l’ok a un accordo a tre con la Lega lasciando fuori il Pd, al quale sono politicamente più vicini?

Sulla carta sì, ricordo però la specificità e gli equilibri di Merano, che non è né Bolzano né Laives, dove la componente italiana è fortemente maggioritaria. Per avere chance di arrivare al ballottaggio, serve fare squadra e per questo sarà necessario un passo indietro da parte di tutti, in ottica di unità.

Le due civiche, a ogni modo, paiono il baricentro del suo progetto.

Dico che, vista l’indecorosa situazione creatasi fra i partiti a livello nazionale, sono più che mai convinto che in ambito territoriale il ruolo di formazioni civiche come la nostra possa essere un punto di riferimento fra gli elettori e perno di un’aggregazione politica.















Altre notizie

Attualità