merano

Troppo alta la “casa” di Babbo Natale: «Oscura le vetrine dei nostri negozi» 

Polemica in piazza della Rena. Alcuni commercianti protestano per le dimensioni della grande casetta allestita per il Mercatino: "I clienti non potranno raggiungerci se non ci vedono"



MERANO. A pochi giorni dall’inaugurazione dei Mercatini di Natale, alcuni commercianti di Piazza della Rena sollevano una protesta per via di un’imponente ed inedita costruzione sistemata nella piazza che dovrà fungere da punto di appoggio per i turisti che volessero consumare qualcosa da mangiare. Una costruzione talmente voluminosa al punto – sostengono alcuni commercianti - da oscurare ed eclissare a potenziali clienti le loro attività, causando così un danno economico.

E’ il caso di Maria Grazia Virgadaula, titolare di un Atelier orafo in Piazza della Rena che parla per tutti: «Non siamo assolutamente contrari ai Mercatini di Natale, ma allo stesso tempo sono ormai anni che, assieme ai miei colleghi, ci lamentiamo per via del fatto che a ogni manifestazione in Piazza della Rena a rimetterci sono le nostre attività. Con questa enorme costruzione nel mezzo della piazza, la mia attività praticamente scompare dai radar dei possibili clienti, subendo così ancora una volta un danno economico. Coperta in questo modo la visibilità, non si capisce come i clienti potranno raggiungerci. Mi sono e ci siamo lamentati diverse volte, sono anche andata in Azienda di Soggiorno a spiegare le mie ragioni, prima che iniziassero a montare la struttura. Ho ottenuto risposta solo da chi esegue i lavori e non da chi li progetta. Ormai, quindi, è tutto troppo tardi e assieme ai miei colleghi ci troviamo col fatto compiuto sotto il naso».

Con modi pacati e parole che chiedono solo di essere compresa, Virgadaula spiega il fatto che lei viva di questa attività, svolta non certo come hobby. E sulla base di questa semplice considerazione chiede tanto all’amministrazione comunale quanto a chi organizza i Mercatini di Natale, semplicemente di essere ascoltata. Una rimostranza che si estende giocoforza a tutte quelle manifestazioni che nel corso dell’anno vedono la piazza occupata per i più svariati eventi. «Da quando la piazza è stata ristrutturata e viene utilizzata per iniziative, il fatturato per noi si riduce ogni volta che questi eventi tendono ad occupare il piazzale. Accadde con il WineFestival nel passato, quando Piazza della Rena venne completamente occupata da un tendone e un generatore sulla scalinata produceva un rumore insopportabile. Poi, sempre durante i Mercatini, è arrivato il panificio nella piazza con i fumi del forno che finivano nei nostri negozi, quindi, è stata la volta di manifestazioni in estate dove bancarelle o altro occupavano completamente la piazza tagliandoci fuori da tutto», sottolinea Virgadaula.

Il riferimento più immediato è alla festa del 4 giugno scorso organizzata dai secessionisti sudtirolesi, quando Piazza della Rena venne letteralmente occupata da stand, cartoni, tabelloni e quant’altro tanto da scatenare le ire dei commercianti che lamentarono un danno economico dovuto all’oscuramento delle loro attività. A parlare, quella volta, fu Samanta Cavalli, gestrice di un negozio di abbigliamento proprio in Piazza della Rena: «Quel giorno, l’accesso al mio negozio venne letteralmente ostruito da un cartello di grandi dimensioni, da cataste di panche e dallo stand stesso».

Invece, conclude Virgadaula: «Fa veramente male vedere che se chiediamo di parlare con chi organizza questi eventi, non otteniamo risposta. Nessuno pensa mai di comunicarci con qualche giorno di anticipo quello che succederà. Se poi l’Apt si fa viva solo per chiederci quote per luminarie o altro, non si lamenti se la nostra risposta è un secco no!». J.M.

 













Altre notizie

Attualità