Ztl sul Corso: nei primi 8 mesi superate le ventimila multe  

La stangata. L’introduzione delle telecamere fa impennare le contravvenzioni per violazioni al codice della strada Il Comune nel 2018 ha incassato 1,55 milioni: 600 mila euro in più del 2017. Dimezzate le sanzioni per eccesso di velocità


Simone Facchini


Merano. L’introduzione delle telecamere agli accessi di corso Libertà superiore si è rivelata sanguinolenta per le tasche degli automobilisti. Nei primi otto mesi di servizio, da maggio a dicembre dell’anno scorso, sono stati fotografati oltre 23 mila passaggi non autorizzati che hanno generato altrettante multe. Fra annullamenti e ricorsi accolti, un paio di migliaia sono state stracciate. Ma il dato è comunque sorprendente e ha fatto impennare gli incassi del Comune per sanzioni dovute a violazioni del codice della strada: 1,55 milioni incamerati nel 2018 a fronte dei 933 mila euro dell’anno precedente. Un balzo notevole e da soppesare, fra il resto, alla luce del dimezzamento delle multe per eccesso di velocità frutto dell’azione degli speedcheck.

Ztl da colabrodo a bunker.

Nessuna rivoluzione, nemmeno quelle viabilistiche, si compie senza vittime. Ma probabilmente nemmeno chi l’ha decisa si sarebbe aspettato un simile risultato. Si ragiona nell’ordine di 2.500 multe (valide) al mese, affibbiate dal sistema di controllo capace di leggere le targhe e verificare la presenza di un’autorizzazione per il transito ai varchi di piazza Teatro, ponte della Posta, via Galilei e porta Passiria. Dopo un periodo di tolleranza e “formazione” degli automobilisti, dal 1° maggio 2018 la stretta è andata a regime. In precedenza, la Ztl era un colabrodo e gli automezzi ne approfittavano. Le videocamere hanno tappato i buchi. Soprattutto nel primo periodo, il numero di multe ha rischiato di mandare in tilt gli operatori della polizia municipale. Via via gli automobilisti hanno digerito le regole, anche grazie a una segnaletica integrativa, e la situazione è migliorata.

Ma i numeri rimangono elevati e corrispondono, come emerge dalla relazione della polizia locale, a un boom di ricorsi: al commissariato del governo ne sono giunti 836, più che decuplicati in un solo anno.

Speedcheck.

Per contro, nel 2018 è crollato il numero degli illeciti accertati mediante l’uso di autovelox e telelaser. Imputabili in massima parte agli speedcheck. Questa la curva: dai 174 eccessi di velocità del 2015, alle 1.993 contravvenzioni nel 2016 (i box arancioni vennero introdotti a primavera) e a 2.711 nel 2017. Nel 2018, la picchiata a quota 1.159. Assicura il comando che non vi è stato un allentamento o una riduzione dei controlli. Gli automobilisti, evidentemente, hanno cominciato a rispettare di più i limiti. Con qualche considerazione: la retromarcia della giunta sull’introduzione di qualche 30 all’ora su vie ad alto scorrimento ha evitato “mattanze” come quella di gennaio 2018 in via Roma, oltre 100 multe in poche ore. E forse il traffico che in diverse giornate ha costretto a procedere in colonna può avere fatto il suo gioco.

Telefonino e cinture.

Dalla statistica della polizia locale emerge dunque che in città si viaggia più lentamente. Allo stesso tempo gli agenti hanno intensificato la vigilanza sull’utilizzo del telefonino al volante (da 108 a 215 multe) e sull’uso delle cinture (da 115 a 200 contravvenzioni). Una sorta di campagna “pro sicurezza” alla quale corrisponde, pur senza voler incensare la correlazione, una minore gravità degli incidenti occorsi sul territorio cittadino. Il totale è pressoché inalterato, intorno ai 380 casi. Tuttavia sono diminuiti di circa il 20% gli episodi con lesioni, percentuale travasata in incidenti nei quali sono stati rilevati solo danni materiali.

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